Ridotta ufficialmente la squalifica di Pogba. La nota del TAS: "Assunzione non intenzionale"
Il TAS ha ridotto la squalifica di Paul Pogba da 4 anni a 18 mesi. La notizia, anticipata dalla stampa britannica lo scorso venerdì, è stata ufficializzata dal tribunale svizzero in una nota. Nelle scorse ore il centrocampista francese era a Torino ed ha vissuto sugli spalti dell'Allianz Stadium il pareggio dei bianconeri contro il Cagliari. Lo stop terminerà quindi il prossimo marzo, col francese che potrà così rientrare in campo. Non per forza con la Juventus, però.
In queste ore infatti la Juventus sta lavorando alla risoluzione del contratto del centrocampista francese (che lo legherebbe fino al 30 giugno 2026), i contatti fra il club bianconero e l'entourage del Polpo vanno avanti, col divorzio che potrebbe arrivare nel giro di poco.
In merito alla situazione di Pogba, lo stesso direttore tecnico della Juventus, Cristiano Giuntoli, ha parlato così prima della gara contro il Cagliari: "E' stato un grande calciatore, ma è tanto che è fermo. Intanto aspettiamo la decisione definitiva del TAS, poi vedremo". Decisione che, come detto, è arrivata in questi minuti. Il 31enne centrocampista francese della Juventus era stato squalificato per la positività ai metaboliti del testosterone in seguito a un controllo antidoping dopo il match con l'Udinese del 20 agosto 2023.
La nota del TAS
Nel documento ufficiale del TAS di Losanna viene sottolineato come il Collegio del TAS incaricato sulla questione abbia parzialmente accolto l'appello presentato da Paul Pogba, confermando l'ADRV ma riducendo la sanzione imposta al giocatore a un periodo di ineleggibilità di 18 mesi, a partire dall'11 settembre 2023, e annullando la multa. Questa la nota ufficiale del TAS: “Il collegio del TAS ha basato la sua decisione sulle prove e sulle argomentazioni legali addotte secondo cui l’assunzione da parte del Sig. Pogba di DHEA, la sostanza a cui è risultato positivo, non era intenzionale ed era il risultato di un’errata assunzione di DHEA, avendo preso un integratore prescrittogli da un medico in Florida, dopo che al signor Pogba erano state date rassicurazioni sul fatto che il medico, che aveva affermato di curare diversi atleti statunitensi e internazionali di alto livello, era ben informato e sarebbe stato consapevole degli obblighi antidoping di Pogba ai sensi del Codice mondiale antidoping. Il signor Pogba ha chiesto una sanzione di soli 12 mesi in riconoscimento della presenza di qualche colpa da parte sua (non ha chiesto una determinazione di assenza di colpa o negligenza da parte del collegio CAS). NADO Italia ha sostenuto che l’imprudenza del Giocatore era grave e giustificava una squalifica di 4 anni. Il caso di Pogba è stato sostenuto da diversi esperti. Gran parte delle prove fornite da Pogba non hanno trovato opposizione. La giuria del CAS ha stabilito, tuttavia, che il signor Pogba non era esente da colpe e che, in quanto calciatore professionista giocatore, avrebbe dovuto prestare maggiore attenzione date le circostanze”.