Non solo Berardi. Da Doig a Laurienté i big trattenuti sono stati fondamentali

Non solo Domenico Berardi, a cui va dedicato un capitolo a parte, il Sassuolo in estate ha avuto la forza e la capacità di trattenere altri big più volte finiti nel mirino delle grandi d’Italia e non solo per provare subito a dare l’assalto alla promozione e ritornare in Serie A dopo appena un anno di purgatorio. I nomi sono quelli del terzino Josh Doig, del centrocampista Kristian Thorstvedt e dell’attaccante Armand Laurienté. Un uomo per reparto, a cui si aggiungono altri giocatori importanti che non sfigurerebbero affatto in Serie A, su cui costruire un top team che non poteva fallire la promozione.

"Nel nostro progetto volevamo trattenerne tre, per cui Doig, Thorstvedt e Laurienté, siamo riusciti a farlo sebbene avevamo delle richieste da club stranieri”. Queste le parole dell’amministratore delegato Giovanni Carnevali a mercato chiuso che sottolineavano la chiarezza di visione della società emiliana nella scorsa estate. Il mancino scozzese era finito nel mirino di Torino e Venezia, il centrocampista offensivo invece era finito nel mirino di Bologna, Cagliari e Fiorentina in Italia, mentre per l’attaccante, oltre a Roma e Lazio, c’erano state anche le offerte del Marsiglia (che aveva messo sul piatto 15 milioni), Galatasaray e Wolverhampton. Tutte richieste respinte al mittente.

E i tre hanno ripagato il club: Doig è stato l’assoluto padrone della corsia sinistra garantendo la solita spinta unita alla solidità difensiva anche se in maniera meno abbagliante rispetto al passato, Thorstvedt ha trascinato invece la squadra - in mancanza di Berardi – nei primi mesi e poi continuato così fino a gennaio prima che un infortunio al tallone lo mettesse ko facendogli saltare il finale di stagione, infine Laurienté è in piena lotta per il titolo di capocannoniere con 14 reti (in 28 gare) con Pio Esposito dello Spezia e Pietro Iemmello del Catanzaro che rappresentano ‘il nuovo’ e ‘il vecchio’ della cadetteria.