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Nome americano, talento brasiliano: chi è John Kennedy, il nuovo idolo di Rio de Janeiro

Nome americano, talento brasiliano: chi è John Kennedy, il nuovo idolo di Rio de Janeiro
domenica 5 novembre 2023, 11:23Serie A
di Ivan Cardia

Una botta fulminea, di prima intenzione, appena entrato in area. Un'esultanza troppo calda, a prendersi l'abbraccio del Maracanà, il suo pubblico. Si chiama John Kennedy e non è statunitense, ma brasiliano: è il platinato attaccante classe 2002 che, con il suo gol al minuto 99, ha regalato al Fluminense la prima Copa Libertadores della sua storia. Il nome, neanche a dirlo, è un omaggio all'ex presidente americano e non è neanche un soprannome: nato a Itaúna il 18 maggio 2002, all'anagrafe si chiama John Kennedy Batista de Souza. E da ieri sera è l'essere umano più amato dai tifosi del Tricolor.

Il gol e l'esultanza. Protagonista a 360°, si diceva. La sua rete, nel primo tempo supplementare, è un gioiellino: partecipa a inizio azione, poi va a raccogliere la sponda aerea di un compagno e di prima infila il portiere del Boca Juniors. Tanta gioia, pure troppa: già ammonito, si è tuffato tra i tifosi del Maracanà, teatro della finale di Libertadores ma che del resto è anche lo stadio di casa del Fluminense. Un comportamento giudicato fuori luogo dall'arbitro colombiano Wilmar Roldan, che gli ha mostrato il secondo cartellino giallo - Kennedy è entrato al minuto 80' - e quindi il rosso. Anche il Boca, per la cronaca, ha chiuso la partita in dieci uomini: nel parapiglia degli ultimi minuti, Frank Fabra si è guadagnato un'espulsione e la doccia con un leggero anticipo sui compagni.

Chi è Kennedy. Ma torniamo al nostro protagonista, che ricorda Richarlison non soltanto per l'ossigenata capigliatura ma anche per le movenze in campo. Cresciuto nel Serrano, club semi-dilettantistico di Petrópolis, nel 2016 passa nelle giovanili del Fluminense. Assistito da Giuliano Bertolucci, è legato fino al 2026 dal contratto al Flu, di cui indossa la maglia numero 9: quella di Fred, uno che dalle parti di Rio de Janeiro è un'autentica icona. Destro di piede, la buona tecnica di base e il passo sono le sue migliori qualità, in un percorso di maturazione ancora da completare. L'anno scorso si è affacciato tra i "grandi", quest'anno è stato impiegato con maggior continuità da Fernando Diniz, tecnico del Fluminense e ct a interim della nazionale brasiliana, sulla cui panchina in diversi lo preferirebbero ad Ancelotti anche in futuro: in questa stagione, per Kennedy, 15 gol e 5 assist in 44 presenze, la maggior parte da subentrante. Il miglior rapporto qualità/impiego, proprio in Libertadores: 4 reti e 4 assist in 10 apparizioni, per un totale di 452'. Praticamente, ha segnato o fatto segnare un gol ogni 56 minuti. Il più pesante? Non serve neanche dirlo.

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