Moyes spinge Beto al Torino: all'Everton resta una riserva, ecco la strategia di Vagnati
Non cambia la situazione di Beto all’Everton, nemmeno con il ritorno di David Moyes sulla panchina dei Toffees dopo dodici anni, voluto dai Friedkin. L’attaccante portoghese è rimasto in panchina per gran parte della sfida contro l’Aston Villa, persa 1-0 con un gol di Watkins al 6’ della ripresa. Beto è stato inserito solo nei minuti finali, giocando complessivamente 11 minuti, recupero compreso, senza riuscire a rendersi mai pericoloso. Una scelta che conferma la scarsa fiducia nei suoi confronti, segnale evidente di un rapporto ormai logoro tra il giocatore e il club di Liverpool.
L’ex Udinese ha già espresso chiaramente il desiderio di lasciare l’Everton e, dopo l’ennesima esclusione, la sua volontà di cambiare aria è diventata ancora più forte. Beto vuole tornare in Italia, giocare con continuità e recuperare il terreno perduto. Su di lui è forte l’interesse del Torino, che ha deciso di puntare con decisione sull’attaccante. Davide Vagnati, direttore tecnico dei granata, ha avviato una trattativa complicata con il club inglese, ottenendo il sì del giocatore, entusiasta all’idea di vestire la maglia granata. Tuttavia, secondo Tuttosport, l’accordo con l’Everton è ancora lontano.
La prima proposta del Torino, un prestito oneroso da 3 milioni con diritto di riscatto, è stata subito respinta. Vagnati ha quindi rilanciato con un’offerta di prestito con obbligo di riscatto fissato a 15-16 milioni, legato a condizioni come la salvezza della squadra, un certo numero di presenze e un minimo di gol. Ma anche questa soluzione non ha convinto l’Everton, che non intende scendere sotto la valutazione di 20 milioni. Il Torino spera di riuscire a sbloccare l’operazione negli ultimi giorni di mercato, puntando sulla volontà del giocatore e sulla necessità degli inglesi di risolvere una situazione ormai compromessa.