Monza, ora c'è da avere paure. Nesta sotto esame, ma non è il solo

La sconfitta di Lecce è stata pesantissima. Non tanto perchè è stata la seconda consecutiva dopo quella in casa con l'Udinese e l'ottava complessiva in 16 giornate. Ma perchè il Monza ha perso male, molto male, uno scontro diretto per la permanenza nella categoria e per di più si è staccata di 5 punti dal quart'ultimo posto che garantisce la possibilità di giocare in A anche nella prossima stagione. Sulla carta lo svantaggio non sarebbe nemmeno così profondo, ma per il momento attuale che sta attraversando la squadra appaiono quasi come il doppio. Non basta più infatti dimostrare di essere sul pezzo e avere la giustà volontà per tirarsi fuori da una situazione difficilissima. Serve andare oltre, parecchio oltre per fare punti. E qui il Monza è sempre mancato, anche per stessa ammissione di Alessandro Nesta. Un bel problema, peraltro non ancora risolto e che rischia di affossare le possibilità di salvezza.

In bilico Quando le cose vanno male, adesso pure malissimo, il primo a esserlo è l'allenatore. Funziona così, e lo sa bene anche Nesta da sempre consapevole dei rischi che sta correndo. La società pubblicamente è dalla sua parte e al momento andrà avanti con lui. Chiaramente tutto ha un limite, quindi se le cose non dovessero migliorare non è da escludere che alla fine del girone d'andata (o forse anche prima) una decisione diversa potrebbe essere presa. Nesta ha le sue responsabilità da cui non si è mai sottratto. Anzi, a differenza di altri suoi colleghi, non ha mai accampato mezza scusa. Un atteggiamento parecchio apprezzabile che rimarca una voltà in più la grandezza dell'uomo. Responsabile sì, essendo l'allenatore. Ma solamente in parte. Anche i calciatori infatti saranno chiamati a dare parecchio di più. Poi toccherà alla società rinforzare a gennaio una rosa con diverse lacune. Sotto esame dunque ci sono tutti, nessuno escluso.