Monza, la buona volontà c'è ma mancano gol e qualità. Bianco, piacevole realtà
La buona volontà c'è stata, perchè specie nel secondo tempo il Monza ha cercato di fare il massimo per evitare la sconfitta in casa con la Lazio. La seconda consecutiva all'U-Power Stadium, la terza di fila considerati gli stop con Atalanta e Milan. Però oltre alle intenzioni per cercare di fare punti, che mancano tremendamente, serve altro: qualità, gol e concretezza, tanto per intenderci. Che non sarebbe stato semplice garantirsi la permanenza in Serie A era chiaro sin dal primo istante della nuova stagione. Alla seconda pausa per le Nazionali il concetto è lo stesso. Anzi, pure più evidente.
Scolastico Lo è spesso il Monza. Le cose le fa per bene, si vede che in settimana si applica e lavora con dedizione. Lavorano bene i calciatori, perchè la forma fisica e buona e comunque l'identità c'è. Fa altrettanto Alessandro Nesta nel preparere le varie partite. Studiate nei particolari, lette con anticipo e gestite con cura. La base c'è ma non si va mai - tranne in alcuni casi - oltre lo standard. Il motivo è semplice da individuare perchè il Monza, per l'appunto, per caratteristiche dei calciatori in rosa è solido ma non in grado di superare l'ordinario. La qualità è pochissima, e specie in alcune zone di campo questa mancanza si sente eccome. Vedi gli esterni, a destra e sinistra, oppure in avanti dove manca chi la butta dentro con una discreta regolarità. Daniel Maldini e Mota Carvalho, gli unici capaci di alzare il livello, vanno a corrente alternata. Djuric c'è, si vede, si sbatte parecchio ma paga in termini di lucidità in area di rigore. Il gol resta un problema. E se non si segna....
White party Bianco è un gran bello show. Nella sconfitta con la Lazio la sua prestazione è saltata all'occhio. Una delle tante, verrebbe da dire. Perchè il giovane centrocampista arrivato in prestito dalla Fiorentina è senz'altro la nota più lieta. Gioca con eleganza e tanta personalità, ha numeri e tempi da potenziale top nel ruolo. Le sue prestazioni in crescendo hanno addirittura cambiato le gerarchie in mezzo al campo: lui titolare, Pessina in panchina. La sua freschezza ed esuberanza potrebbero risultare molto utili. Specie da adesso in poi in cui arriveranno tutte una serie di partite contro gli avversari che come il Monza giocano per raggiungere la salvezza.