Montella: "Io oggi non mi farei giocare". Poi commenta le voci sul Manchester United
Vincenzo Montella, commissario tecnico della Turchia, ha rilasciato un'intervista al medium turco Tivibu Spor. Di seguito alcuni passaggi principali delle sue dichiarazioni: "Posso dire che sto diventando uno di voi (turchi, ndr). Sono arrivato a un punto in cui amo tanto questo paese".
Quindi parla dello stato di salute della Nazionale turca: "Tutti i miglioramenti che abbiamo fatto ci rendono felici, ma non vogliamo fermarci qui. Abbiamo scalato 16 posizioni nel ranking FIFA lo scorso anno: dobbiamo dare tutto per continuare così. L'ultimo obiettivo potrebbe essere quello di riunire Istanbul! Sapete che ci sono tifosi di vari club differenti, se li uniamo saremo ancora più forti insieme". Quindi parla delle critiche: "Se sei un ct di una Nazionale, devi essere aperto a ricevere critiche. Ma non devi risentirne, non puoi piacere a tutti". E ancora, gli viene chiesto di scegliere un centravanti ideale dalla Superlig: "Se avessi l'occasione, vorrei uno dei migliori attaccanti da area di rigore per la Nazionale. Tipo Icardi".
E Montella giocherebbe titolare in questa squadra? Scherza il ct: "No, non lo farei giocare perché è troppo basso". Al che torna su Euro 2024: "La partita con l'Olanda per me rimarrà un rimpianto, mi ha ricordato Euro 2000 quando con l'Italia eravamo sopra 1-0 al 90' e alla fine abbiamo perso 2-1". Spazio anche a qualche considerazione su Kenan Yildiz, attaccante della Juventus: "Kenan è un giocatore veramente ben settato mentalmente. Vestire la maglia numero 10 della Juventus è una grande responsabilità, è un giocatore di talento sia dentro che lontano dall'area. Può ancora crescere molto, però dovrebbe non segnare solo gol meravigliosi ma anche quelli brutti. Questo può fare veramente una grande differenza". Conclude con gli obiettivi ("Vogliamo qualificarci ai prossimi Mondiali") e liquidando le voci su contatti con il Manchester United: "Non do tanta importanza alle chiacchiere e alle speculazioni. Non mi piace parlare di me, non sono uno dal grande ego. Se questa cosa fosse vera, la prima persona ad averne conto sarebbe il presidente della Federazione e poi il manager. Sono concentrato solo sulla Nazionale".