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Milan, è già tempo di rivoluzione. Un'altra volta, a un mese dall'ultima

Milan, è già tempo di rivoluzione. Un'altra volta, a un mese dall'ultimaTUTTO mercato WEB
Oggi alle 09:15Serie A
di Andrea Losapio

Gli otto punti di distanza fra il Milan e la Juventus, a dodici partite dalla fine, sembrano oramai troppi. Perché, oltre ai bianconeri, in mezzo ci sono altre squadre che potrebbero veleggiare a velocità di crociera maggiore. Quarantuno contro quarantanove, sarebbe troppa grazia pensare a una qualificazione Champions per Conceicao.

Così al primo anno intero di Ibrahimovic, dove le sue scelte sono state decisive, si può legittimamente dire che i risultati non sono all'altezza. Almeno delle parole che lui stesso si è sempre riconosciuto, con i paragoni con Dio sul mercato - divertenti, anche da rileggere a posteriori - e la centralità che ricorda molto il Marchese del Grillo nel suo più classico "io sono io", lasciando ad altri la conclusione della frase.

Così realisticamente ci sarà un'altra rifondazione, una nuova rivoluzione. Scorrendo la rosa possiamo notare: Maignan è vicino al rinnovo ma non ha ancora firmato, Emerson Royal era praticamente ceduto a gennaio, Tomori è stato sul mercato per diverso tempo, Pavlovic ripescato dopo mesi in panchina, Theo Hernandez a un anno dalla fine del contratto, Terracciano quasi mai utilizzato, Loftus Cheek con tredici presenze su ventisei, Chukwueze che poteva finire in Arabia, Leao costantemente criticato, Abraham che non verrà riscattato. Più Joao Felix e Jovic. Dodici giocatori che, a vario titolo e per diverso motivo, potrebbero lasciare. Considerando che la rivoluzione c'è già stata anche a gennaio, forse qualche domanda da farsi c'è.

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