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Le pagelle dell'Inter - La serata dei Martinez: Lautaro ci mette la firma, Josep promosso

Le pagelle dell'Inter - La serata dei Martinez: Lautaro ci mette la firma, Josep promossoTUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
ieri alle 22:50Serie A
di Ivan Cardia

Inter-Genoa 1-0
(79’ Lautaro)

Martinez 6,5 - Dal Genoa al Genoa: i casi della vita. Esordio in A da nerazzurro: se lo aspettava un po’ prima. Si fa trovare pronto con una gran uscita su Ekuban nel secondo tempo: per almeno un mese tocca a lui.

Pavard 6,5 - Insegue il primo gol in grande stile: la sforbiciata del resto è un gesto atletico che gli viene naturale, basti pensare al derby d’Italia della scorsa stagione. Ekhator impegna più del previsto, ma non ha grossi problemi.

Acerbi 7 - Alla fine affiora la stanchezza, fisiologica. Però domina in area e controlla senza alcuna difficoltà il centravanti di Vieira, sia Pinamonti sia Ekuban.

Bastoni 6 - Il Genoa dalle sue parti si vede poco e allora ne approfitta per le consuete discese: non portano grandi occasioni. (Dall’80’ De Vrij 6 - Pilota automatico nel finale, esattamente quello che serve).

Dumfries 5,5 - Spinge senza pungere. Una buona occasione sparata altissima e parecchie imprecisioni.

Barella 6,5 - L’improbabile tentativo dal cerchio di centrocampo è la fotografia di una serata in cui idee anche discrete non sempre trovano realizzazione, l’incrocio dei pali centrato con una gran conclusione dalla distanza è pura sfortuna. Nel mezzo una prestazione molto generosa, non del tutto brillante.

Asllani 5,5 - Tanto possesso, poca incisività: è l’anima di un Inter che gira e rigira, ma non riesce a trovare varchi. (Dal 66’ Calhanoglu 6,5 - L’oretta di riposo gli fa bene: entra e l’Inter inizia a girare per davvero. Le sue traiettorie su palla inattiva sono un’arma preziosa, la sua prima prestazione convincente dopo l’infortunio è un’ottima notizia).

Mkhitaryan 5,5 - Dopo il pericoloso concetto del “troppo forti, capita di rilassarsi”, ce lo si aspetta col coltello fra i denti. Ne esce una serata senza infamia e senza lode, nel complesso mediocre. (Dal 66’ Zielinski 6 - Più incisivo dell’armeno).

Dimarco 6 - Anche il suo mancino fatato non disegna traiettorie particolarmente pericolose per la retroguardia genoana. Apprezzabile il duello in velocità con Zanoli. (Dall’85’ Darmian 5,5 - Pecca di generosità: poteva costare caro).

Correa 5,5 - La mossa a sorpresa di Inzaghi per sopperire all’assenza di spunti e aprire le strette maglie genoane è rilanciare il Tucu, tornato nell’ora dopo l’exploit di Verona. Dura un tempo causa infortunio: nessuno spunto degno di nota finché è in campo. (Dal 46’ Taremi 5,5 - La parabola sembra discendente: entra e ce ne si accorge quando gli rimbalza addosso un pallone che diventa un’occasione per il Genoa. Cresce e porta a casa anche un’occasione da gol: ancora troppo poco).

Lautaro 7 - Scende in campo per rispondere a un interrogativo: si è inceppato di nuovo? Fino a una manciata di minuti dalla fine la risposta sarebbe sì, poi arriva un lampo su calcio d’angolo che cambia la serata e anche l’avvicinamento al big match con il Napoli. Decisivo, e quando segna si nota ancora di più il tantissimo lavoro per i compagni.

Simone Inzaghi 6,5 - Un’ora abbondante a manovrare e poi il gol arriva su palla inattiva: un fondamentale studiato e voluto, non un caso. Però l’Inter non è ancora tornata a essere brillante - merito anche del Genoa - come vorrebbe. Però vince e alla fine conta questo: si regala una notte davanti a Conte, ora deve gestire un calendario molto più complicato rispetto a quello dell’avversario.

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