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Le pagelle dell'Hellas - Dimarco e Magnani, errori fatali. Che sfortuna Silvestri

Le pagelle dell'Hellas - Dimarco e Magnani, errori fatali. Che sfortuna SilvestriTUTTO mercato WEB
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport
domenica 7 febbraio 2021, 17:12Serie A
di Luca Chiarini

Udinese-Hellas Verona 2-0
Marcatori: 83' Silvestri (A), 90'+1 Deulofeu

Silvestri 5,5 - Ultimo (o unico, per meglio dire) baluardo nei primi quarantacinque minuti: il conto con Deulofeu è aperto, ma non concede sconti. La parata più complessa, però, è su Walace. Dopo una lunga inattività devia beffardamente il pallone nella propria porta, servendo i tre punti ai friulani.

Dawidowicz 5,5 - Andamento un po' ondivago: Deulofeu gli sguscia via in un paio di occasioni, pareggiati da qualche rammendo di buona fattura. È però il giallo rimediato al minuto ventitré a indurre Juric a sostituirlo dopo il primo tempo. (Dal 46' Lovato 6 - Limita gli errori, ma oggi non basta).

Gunter 5,5 - Il confronto titanico con Llorente lo logora alla distanza. Avvio convinto, caparbio, ma quando lo spagnolo gli prende le misure lo soverchia fisicamente. Resta in panchina dopo l'intervallo. (Dal 46' Magnani 5 - Erroraccio in impostazione da cui scaturisce il colpo del k.o. di Deulofeu).

Dimarco 5 - Juric lo ripropone nel ruolo di braccetto difensivo. Le richieste sono le solite: coraggio, spinta, qualità nel palleggio. Paradossalmente, però, nella prima frazione dà più garanzie in difesa, anche perché il Verona varca pochissime volte la linea di metà campo. Troppo leggero su Deulofeu, che in zona recupero propizia l'autorete di Silvestri.

Faraoni 6 - In avvio di ripresa scatta qualcosa, e torna ai suoi livelli dopo un primo tempo di grigiore diffuso. Reattivo, deciso nei contrasti e piuttosto vivace in appoggio alla manovra.

Tameze 5 - La Polaroid del suo primo tempo è l'immobilismo dopo la richiesta di Juric di "farsi vedere". Tocca pochi palloni, anche perché la regia è appannaggio di Barak, ed è fin troppo timido nella doppia fase. (Dall'88' Colley s.v.).

Barak 6 - È il tappabuchi di Juric. Nel senso più nobile del termine: ovunque lo metti, il rendimento è pressoché garantito. Il canovaccio gli impone di essere più prosaico, lui si adegua e mette una pezza sul calcio a botta sicura di Bonifazi, salvando un gol già fatto.

Lazovic 5 - La condizione e la brillantezza dello scorso anno restano sostanzialmente un miraggio. Rimane abbottonato nei primi quarantacinque, e qua e là si fa sverniciare dal dirimpettaio Stryger Larsen.

Zaccagni 5,5 - Ci mette sempre un pizzico in più degli altri, ma senza un adeguato rifornimento anche per lui è impossibile divincolarsi nel traffico. Qualche lampo balenante, come quando fa ammonire Arslan alla mezz'ora. Non brillantissimo in rifinitura, anche se è spesso nel vivo nelle transizioni scaligere. (Dal 73' Bessa 5,5 - Ha poco tempo, non entra in partita).

Kalinic 5 - L'endorsement lanciato due giorni fa da Juric non è casuale: quasi una coccola, per congelarne la serenità. Lui però non s'intende con Lasagna, e fino all'intervallo rimane isolato là davanti. Poi un lieve crescendo che comunque non produce granché.

Lasagna 5 - Il dente è tutto fuorché avvelenato. E l'esordio da titolare con la nuova maglia è da riporre in archivio: zero conclusioni, poche giocate utili. Juric lo lascia in panchina dopo quarantacinque minuti. (Dal 46' Ilic 5,5 - Ingresso che sposta poco).

Ivan Juric 5 - L'attacco a due è un esperimento che accantona dopo appena un tempo. Poi, come all'Olimpico, la squadra reagisce, producendo però meno rispetto alla trasferta romana.

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