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Le grandi trattative dell’Inter - 1963, Tagnin: Allodi, le bretelle e Di Stefano

Le grandi trattative dell’Inter - 1963, Tagnin: Allodi, le bretelle e Di StefanoTUTTO mercato WEB
sabato 16 maggio 2020, 09:10Serie A
di Alessandro Rimi

Carlo Tagnin era figlio di un calzolaio e questo fa di lui un ragazzo umile, anche quando accetta di giocare da professionista con il Torino all’età di 16 anni. Passa da Monza, Alessandria, Lazio e Bari, poi chiama il ds Italo Allodi per offrirgli un contratto con l’Inter del Mago Herrera, con il titolo fresco in tasca di campione d’Italia. Con Sarti, Milani e Cappellini, il mediano piemontese completa il mercato estivo del presidente Moratti per provare ad andare oltre l’Italia. “Carletto” quasi non ci crede, a 31 anni, di poter entrare a far parte della Grande Inter.

Costa ai nerazzurri circa 30 milioni di lire, a Milano i compagni lo prendono in giro perché usa ancora le bretelle in allenamento. HH è rassicurato dal report del dirigente interista: questo qui quando prende a uomo un avversario non lo fa neppure saltare, anzi lo segue pure in rimessa laterale. Alto, esperto e possente è Tagnin, ma pure niente male con i piedi e perciò Herrera lo piazza in regia, con Mazzola invece sguinzagliato in avanti a dar supporto alle iniziative di Corso e Suarez. A Milano resta due anni e vince due scudetti, due Coppe dei Campioni (famosa la sua finale incollato a Di Stefano per tutta la partita contro il Real Madrid) e una Coppa Intercontinentale. Tornerà da responsabile del settore giovanile per scoprire Beppe Bergomi. Più di così, non poteva fare.

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