Lazio, la prova del 9 per la difesa: fermare il Toro per ritrovare solidità
Finalmente un clean sheet. Avrà pensato questo Marco Baroni al termine della sfida contro la Dinamo Kiev vinta nettamente 3-0 all’esordio in Europa League. Una risposta importante dopo la cocente e immeritata sconfitta di Firenze che certifica il giusto atteggiamento del gruppo biancoceleste. Ad Amburgo è finalmente arrivato anche il primo clean sheet stagionale, tra l’altro nella sfida dove sono stati subiti più tiri in porta (ben 6, tutti perfettamente neutralizzati da Provedel). Numeri che certificano come la solidità difensiva non si può esprimere solo con il dato dei gol subiti, tesi confermata anche dal Toro che è una delle squadre che ha subito più tiri in porta, seppur abbia incassato appena cinque reti, ben tre in meno della Lazio. Tutti numeri che Baroni vuole mettere da parte contro un attacco reduce dalle tre reti realizzate con il Verona che hanno portato gli uomini di Vanoli in testa alla classifica.
Scelte obbligate al centro della difesa
Il Toro arriva alla sfida di domani con addirittura nove giorni di lavoro sulle gambe, mentre Baroni solo ieri pomeriggio ha iniziato a preparare la sfida di domani. Gara dove difficilmente potrà fare affidamento su Patric, anche se dallo spagnolo arrivano buone notizie. Il numero 4 biancoceleste si è fermato in tempo e ha un semplice indurimento muscolare, l’allenamento odierno stabilirà se lo spagnolo potrà essere convocato o dovrà restare a Roma. Scelte dunque obbligate al centro, visto che Gigot sarà ancora out per il problema alla spalla accusato la scorsa settimana. Al fianco di Romagnoli tornerà Gila dal primo minuto, la coppia che dovrà prendere le maggiori responsabilità e fare quel salto di qualità che può portare la Lazio a giocarsela con tutte. È una questione di equilibrio e Baroni lo cerca in casa del Toro.