Lazio, Guendouzi: "Il karate mi sviluppa la personalità. Tavares? Ha una qualità clamorosa"
Protagonista dell'ottavo appuntamento di Inside Serie A, sui canali ufficiali del campionato, Matteo Guendouzi si è raccontato a partire dal suo taglio di capelli: "Questo taglio me lo porto dietro da quando ero un bambino, non intendo cambiarlo. È parte di me, so che non mette d’accordo proprio tutti. C’è a chi piace e a chi no, ma non ci faccio caso. Piace alla mia famiglia ed è l’unica cosa che conta”.
Il rapporto col karate: “Il karate mi ha aiutato a sviluppare la mia personalità, si basa tutto sull’uno contro uno. Dipende tutto da te. È uno sport che mi ha insegnato tanti valori e da lì dipende la mentalità. In campo voglio vincere sempre, non importa se è una partitella o una finale. È normale, in campo, che ci possano essere frizioni tra giocatori, per quanto mi riguarda succede sempre perché sono alla ricerca del duello. Voglio vincere i contrasti e può capitare che entri duro e non piace a tutti. In campo la tensione sale perché se ti stai giocando tutto è normale avere i nervi tesi, basta poco a far scattare la scintilla soprattutto tra squadre rivali. C’è qualche giocatore che se la lega al dito, ma io cerco sempre di rimanere calmo e concentrato al massimo per la squadra”.
I tifosi: “Appena arrivato alla Lazio ho subito sentito l’amore dei tifosi, ci accompagna sempre numerosi anche in trasferta. L’atmosfera dell’Olimpico è fantastica, quando vedo i nostri tifosi mi carico e ho voglia di dare tutto quello che ho per loro. Ho sentito subito questo legame, da quando mi hanno accolto per la prima volta in aeroporto. Per questo voglio cercare di ripagarli per tutto l’affetto che mi danno. Darò sempre tutto per questa maglia”.
Tavares: “Lo conosco molto bene, abbiamo giocato una stagione insieme al Marsiglia. È un bel giocatore con una qualità clamorosa, secondo me non è ancora al 100% dopo l’infortunio che ha avuto. Sta crescendo tanto, anche dal punto di vista fisico e farà una grande stagione. È fondamentale per noi, ci sta dando una grande mano”.
Sarri, Baroni e Tudor: “Ogni allenatore ha le sue idee sul calcio, possono essere molto diverse tra loro. Sarri basa la sua sul possesso e sul controllo dell’avversario attraverso il possesso e la qualità. Con Tudor si giocava un calcio più diretto e verticale, incentrato sull’uno contro uno. Due visioni diametralmente opposte. Ora con Baroni c’è una terza via, cerchiamo di uscire con la palla dal bassa e giocare sugli esterni che devono fornire tanti cross in area. In generale, ci stiamo godendo un calcio basato sul possesso. È passato solo qualche mese, è presto per riuscire a mettere in pratica tutto. Credo che faremo una grande stagione con mister Baroni, ha una grande filosofia di calcio”.