Lazio, dalla difesa all’esterno destro: margini di crescita per Baroni
Un inizio sorprendente che ha dato entusiasmo a un ambiente reduce da un’estate ricca di dubbi e contestazioni. Le prime nove partite ufficiali della Lazio di Marco Baroni tra Serie A ed Europa League hanno regalato tanti spunti che lasciano ben sperare. Il primo è legato ai semplici numeri, come ad esempio i 19 punti ottenuti in nove partite o le 21 reti realizzate da Castellanos e compagni. Il secondo è proprio l’aspetto ambientale, come ha sottolineato lo stesso Baroni dopo la sfida contro l’Empoli. All’Olimpico si respira un’aria nuova, la Lazio ha il grande merito di aver conquistato la propria gente per spirito di sacrificio durante ogni partita. Baroni però non si vuole fermare e di margini per migliorare ancora ce ne sono, a cominciare sempre dai numeri che in questo momento non stanno tornando.
Astinenza da clean sheet: una porta da blindare
Nelle ultime due stagioni la Lazio condivideva il secondo posto nella classifica dei clean sheet in Serie A con l’Inter a quota 34, tre in meno della Juventus capolista di questa speciale classifica a quota 37. Gli elementi della difesa, da Provedel a Romagnoli, passando per Gila, Patric, Marusic e Lazzari non sono cambiati, eppure nelle prime sette giornate di quest’anno la Lazio ha sempre subito gol. Solo il Como di Fabregas condivide con i biancocelesti questa astinenza da clean sheet, un dato che sicuramente Baroni vorrà migliorare per dare più solidità alla squadra. L’altro elemento che può incidere in maniera importante è il rendimento dell’ala destra. Isaksen viaggia a corrente alternata, Tchaouna sta vivendo un periodo di ambientamento prevedibile per chi un anno fa iniziava a giocare con i grandi alla sua prima avventura fuori dalla Francia in quel di Salerno. In un attacco dove Dia e Castellanos sono già a cinque gol e Zaccagni è a quota tre, quello zero alla voce delle reti realizzate dall’ala destra rappresenta un altro margine importante di crescita per la Lazio. Baroni può e deve sfruttare quelli che sono i margini di questa squadra per sognare in grande, magari quel piazzamento Champions che tre mesi fa sembrava pura utopia.