Lautaro non segna, tutti gli altri sì: Inter collettivo del gol
Il sigillo finale di Marcus Thuram “rovina”, sotto certi punti di vista, il ragionamento sul successo ottenuto all’Olimpico dall’Inter. Sei gol alla Lazio, la squadra del momento, con sei marcatori diversi: un dato ancora più significativo del risultato, rotondo di per sé. Non ci fosse stato tra i marcatori neanche un attaccante, il collettivo di Simone Inzaghi si sarebbe esaltato ugualmente. Ma, parafrasando un meme, va bene lo stesso.
Lautaro non segna. Ma l’Inter va avanti lo stesso. Thuram si sta facendo carico del peso offensivo della squadra. Fino a un certo punto: in nerazzurri, il match tennistico di Roma lo ricorda, non dipendono dalle reti del francese. Marcus ha migliorato esponenzialmente il proprio rendimento, è a due gol dal bottino totale dell’anno scorso ed è il miglior marcatore di Inzaghi, ma solo il 27,5% delle reti segnate dall’Inter in questo campionato portano la sua firma. Kean e Retegui, per citare i due competitor più credibili, portano a Fiorentina e Atalanta rispettivamente il 32,1% e il 30.8% delle marcature complessive. L’Inter, del resto, è andata in gol con quattordici giocatori diversi: è il dato migliore in Serie A.
E Lautaro? Non segna, a questo punto si può dire. Cinque reti sono decisamente troppo poche: l’argentino è in underperformance anche rispetto ai circa 7 gol previsti dai modelli di xG. Un dato, peraltro, preoccupante di suo, dato che in questo campionato Lautaro sta avendo molte meno occasioni che in quelli precedenti. Non c’è grande preoccupazione, comunque, per tre fattori. Il primo è legato alla continuità: Lautaro ha poco da dimostrare ormai, per quanto fatto negli anni. Il secondo dipende da alcuni segnali: contro la Lazio si sono rivisti, ben prima della goleada, sprazzi del Lautaro vero: quello che, pure se non segna, guida la squadra in entrambe le fasi di gioco. Il terzo deriva proprio dal collettivo: l’Inter va che è una bellezza e ha il tempo di aspettare il suo bomber.