La Sampdoria fa festa e mette nei guai Shevchenko: 3-1 nel derby, Genoa sempre più giù
È notte fonda per il Genoa di Andriy Shevchenko, mentre la Sampdoria di D'Aversa si scrolla di dosso i problemi capitati all'oramai ex presidente Ferrero e, forse, anche i fantasmi che svolazzavano sopra la testa. Alla fine è 1-3 blucerchiato, una vittoria meritata perché per gran parte della gara c'è stata solo una squadra a gestire le operazioni.
La Samp è andata in vantaggio subito, al settimo minuto, per poi amministrare quasi facilmente. Il dato più incredibile è quello del primo tempo, con zero tiri in porta - e due tentativi finiti fuori, ma senza grande convinzione - da parte del Grifone, nonostante il gol di Gabbiadini potesse suggerire una veemenza differente per Criscito e compagni. Anzi, la prima frazione è scivolata via quasi in maniera anonima, senza che Shevchenko riuscisse a incidere. Dall'altro lato un Gabbiadini brillante, un Candreva abituato oramai agli straordinari, difesa attenta.
C'è stato però un momento in cui la partita poteva cambiare, quando Sturaro è riuscito a sfondare sulla destra, servendo poi un Hernani che era rimasto indietro rispetto alla linea difensiva della Sampdoria. Lo stop e tiro del brasiliano è però da censura, nonostante la posizione centrale e la possibilità di fare davvero male a Audero. Paradossalmente è andato più vicino al gol Pandev, con un'azione da centravanti puro e la deviazione di Yoshida che ha mandato il pallone oltre il palo. In mezzo c'è stato il raddoppio, con Candreva che ha sparacchiato addosso a un Sirigu impreciso che, poi, ha lasciato la sfera per il più facile dei tap-in di Caputo per il 2-0.
Così la reazione arriva, ma dura poco, visto che la Samp firma il 3-0 ancora con Gabbiadini, con il Var che regala un'esultanza direttamente dalla panchina - dopo che il gol era stato annullato da Doveri per fuorigioco - per il centravanti bergamasco. Shevchenko si mette le mani nei capelli, il presidente genoano Zangrillo ha la faccia di chi non è esattamente felice della situazione. A tredici dalla fine si interrompe la striscia negativa genoana, con Cambiaso che trova Destro per l'1-3. Poco dopo Candreva colpisce un palo ciclonico, imitato da Vanheusden che lo scheggia a cento metri di distanza. La sfortuna colpisce il Genoa anche poco dopo, quando Yoshida spiazza Audero ma colpisce il proprio montante a portiere battuto. Il risultato, però, non cambia più.