La proposta di Pieri a 90°: "Iniziamo a pensare a un dopo carriera da arbitri per i calciatori"
Nel post partita di Bologna l’allenatore del Milan Stefano Pioli, lamentandosi della mancata concessione di due rigori a favore dei rossoneri, ha sottolineato come in alcune situazioni gli arbitri non siano in grado di giudicare la dinamica dell’azione per il fatto che “non hanno mai giocato al calcio”.
A seguito di queste dichiarazioni, nella trasmissione di Raidue Novantesimo minuto, l’esperto di questioni arbitrali ed ex direttore di gara Tiziano Pieri ha lanciato una proposta.
“Credo che l’unione delle forze sia fondamentale.
Data la crisi di vocazioni arbitrali, che ha visto un calo di circa 4000 unità negli ultimi sette anni dovuta sia ai rimborsi bassi che ai numerosi episodi di violenza, credo sia giusto iniziare a valutare il fine carriera dei calciatori e si potrebbe considerare il loro inserimento nei quadri arbitrali. Iniziando intorno ai 35 anni avrebbero una decina di anni di carriera e dopo un paio di stagioni di tutoraggio potrebbero partire dal campionato Primavera per poi scalare le serie e arrivare in due-tre stagioni anche in serie A. Seguendo così l’esempio del francese Gael Angoula, ex difensore di Bastia, Angers e Nimes con diverse presenze anche in Ligue 1, che ritiratosi nel 2017 ha iniziato subito ad arbitrare arrivando a dirigere partite del massimo campionato già due anni fa.”