Quintieri, nuova vita da direttore sportivo: "Da globetrotter dispongo di un'arma in più"
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Simone Quintieri inizia una nuova carriera da direttore sportivo. 42 anni, calciatore giramondo che ha militato in Indonesia, Stati Uniti, Malta, Malesia e Kuwait, ha deciso di mettere a disposizione la sua esperienza in campo internazionale per la nuova professione. Intervistato da 90min:
"Per il ruolo di direttore sportivo è fondamentale sapere le lingue e avere un'ampia cultura di tutti i posti e giocatori. Come abbiamo visto, può arrivare un Kvaratskhelia e se conosci la mentalità georgiana parti avvantaggiato. Essendo stato un globetrotter da giocatore dispongo di un'arma in più da direttore".
Prendere giocatori dai principali campionati è ormai diventato economicamente proibitivo. Si apriranno nuovi mercati con maggior attenzione alle leghe più "esotiche"?
"Sì, ormai il calcio è diventato un business mondiale, non più europeo. Io sono stato uno dei primi a trasmettere questa mentalità al calcio italiano. Quando sono andato in quei paesi, mi chiamavano giocatori di Serie B perché volevano venire. Il calcio ormai si è eguagliato: la terza divisione svizzera è uguale alla terza divisione italiana. Chi la pensa diversamente è molto indietro. Questa è la realtà. Il giocatore forte può nascere ovunque, in Italia o in Uzbekistan. Il direttore deve avere un'ampia veduta sulle varie culture, su come prendere i giocatori e farli rendere al massimo.
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