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La Lazio non segna più: tutti i motivi della crisi da gol

La Lazio non segna più: tutti i motivi della crisi da golTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa
lunedì 6 novembre 2023, 08:30Serie A
di Riccardo Caponetti

Tredici gol in 11 partite, 15 in 14 se si considera anche la Champions. Ben 10 in meno dell’anno scorso, 9 in meno di due stagioni fa, la prima di Sarri sulla panchina laziale. I numeri certificano la crisi biancoceleste da gol: uno dei motivi, forse il principale, delle difficoltà di quest’inizio di annata. Nelle ultime tre partite sono arrivate 2 reti, entrambe però su rigore: dal dischetto va messa dentro la palla, senza dubbio, ma è innegabile che la Lazio stia peccando di concretezza e fantasia.

I motivi sono molti, non c’è un colpevole. Non può essere certo il solo Immobile la causa di tutti i mali: anche senza di lui in attacco, la Lazio fatica. Certo il calo di Ciro, lampante e oggettivo, è una delle cause principali della perdita di efficacia in zona gol: quando uno abituato a segnare 30 gol a stagione cala (è a quota 3 in campionato), le conseguenze sono enormi. Ma il calo riguarda tutti lì davanti. E questo è il problema principale: chi deve fare la differenza non la fa più. È il caso di Zaccagni, di Felipe Anderson (1 gol e 4 assist) ma anche di Castellanos, che sta dimostrando di essere un ottimo giocatore ma non un bomber d’area di rigore. L’altro problema è mentale, di atteggiamento: la Lazio non dà l’impressione di essere affamata, sembra aver perso (non sempre, sia chiaro) la voglia e l’intensità dei tempi migliori.

L’ultimo aspetto su cui si sta parlando in città è tattico: senza le giocate dei singoli e senza ritmo, la Lazio diventa prevedibile. Gli avversari hanno imparato a pressare la squadra di Sarri, a chiudere gli spazi e limitare i punti di forza. Il tecnico non cambierà mai modulo, ma magari ogni tanto - come nel secondo tempo di Bologna, quando bisogna rimontare - è possibile ipotizzare di utilizzare due punte. Con due esterni larghi oppure anche con un trequartista. Ma sono soluzioni estreme, per guarire la Lazio deve ritrovare i suoi top player. E la fame che l’ha contraddistinta in passato.

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