La Juventus ha esonerato Thiago Motta, Capello: "Anche i dirigenti devono fare mea culpa"

La Juventus ha esonerato ieri Thiago Motta e si appresta ad affidare la guida della propria squadra a Igor Tudor fino almeno al termine della stagione e al Mondiale per Club. Parla del tema, all'edizione odierna de La Gazzetta dello Sport, l'allenatore Fabio Capello.
Dice Capello a proposito dell'addio di Motta: "Mi aspetto di vedere una Juventus con posizioni chiare e ruoli ben definiti. E ora tocca ai giocatori, tirarsi indietro sarebbe inammissibile". Tornando alla scelta di cambiare, aggiunge Capello: "In linea teorica è un rischio, mancano 9 giornate e il 4° posto è a 1 punto. Dall'esterno però ho l'impressione che nessuno volesse continuare con Motta. Non i tifosi e nemmeno la squadra. Così l'esonero era inevitabile. Detto questo, comunque, Tudor ha avuto coraggio". E a proposito della sfida del nuovo tecnico: "Conosce l'ambiente ed è un gran bel vantaggio. E aggiungo che ha già preso delle panchine in corsa. Certo, alla Juventus è diverso ma Tudor conosce ogni angolo del mondo bianconero. Ha poco tempo, ma coraggio e senso pratico non gli mancano".
Quindi prosegue: "L'allenatore da solo non può comunque risolvere tutti i problemi, Tudor dovrà concentrarsi sul riportare ordine". E ancora su Thiago Motta, dice Capello: "Era un progetto di tre anni che doveva essere realizzato... in uno. La verità è che i risultati comandano sempre. Però mi chiedevo se fosse solo colpa sua: puntarci è stata una scelta di Giuntoli e di tutto il club. Quando arrivi all'esonero tutti devono fare mea culpa, dirigenti compresi". Conclusione su chi dovrà essere recuperato da Tudor: "Vlahovic, innanzitutto. E poi Yildiz".
