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De Rossi e il futuro: "Fra poco non sarò più libero...". E risponde con ironia sui colori dell'Ostiamare

De Rossi e il futuro: "Fra poco non sarò più libero...". E risponde con ironia sui colori dell'OstiamareTUTTO mercato WEB
ieri alle 16:30Serie A
di Simone Bernabei
fonte da Ostia, Marco Campanella

Daniele De Rossi torna a parlare e lo fa dal centro sportivo dell'OstiaMare, società di cui è diventato presidente. Nel suo punto con la stampa presente, DDR si è soffermato anche sulla Roma e sul suo futuro da allenatore, lasciando presagire un imminente ritorno sulla scena:

Ha visto la Nazionale nel 3-3 con la Germania?
"Una bella partita, io ho visto solo il secondo tempo quindi per me è stata stupenda… Poi ho visto e letto che non è andata benissimo ma può succedere contro una squadra come la Germania".

Si è sentito con Ranieri recentemente?
"Il mister l'ho sentito la prima volta. Ci siamo confrontati, abbiamo parlato con grande affetto e stima e disponibilità. Sta lavorando, non lo voglio disturbare, c'è sempre grande affetto fra di noi. Ora voglio concentrarmi su OstiaMare e Ostia".

Un collega stuzzica quindi De Rossi, chiedendogli se per il prossimo anno può dare una mano ad una società dilettantistica al Pigneto, quartiere di Roma.
"Spero di non essere libero, anzi secondo me fra poco non sarò più libero… Devo declinare, anche se poi magari mi cacciano presto e tornerò a disposizione sul mercato (ride, ndr)".

Come potrà conciliare l'impegno da allenatore con quello di presidente dell'OstiaMare?
"Con semplicità, sto qua tanti giorni ora perché più avanti non ci sarò. Vogliamo tracciare una linea, io sarò sempre presente come figura ma non qui fisicamente. Il mio dg deve sapere che può gestire gli aspetti in totale autonomia".

Sul suo futuro può darci qualche indicazione?
"Sarò altrove, se non sarà così resterò qua con molta presenza. Io però delego sempre perché loro ci saranno sicuramente e saranno i miei occhi. Non prendiamoci in giro, il mio lavoro è un altro, la mia passione gigante è quella di allenare e un tecnico non ha tempo per pensare a due squadre. Ora è stato il momento migliore per tirare su questa bella storia, in futuro so che non sarò in grado di farlo perché il lavoro di allenatore non lascia tempo per pensare a due squadre".

I colori dell'OstiaMare sono un indizio sulla sua squadra futura (sono il viola e il bianco, con riferimento alle voci sulla Fiorentina, ndr)?
"Qui si parla solo di OstiaMare, sono gli stessi da 100 anni e non c'entra assolutamente nulla con me, non si possono cambiare in base al mio futuro o al mio passato".

Quando sarà il compleanno della società?
"Il compleanno è il 3 ottobre, faremo la festa. Sperando di non essere libero, l'obiettivo è restare impegnato per un po' più di tempo anche se quest'anno il 3 ottobre ero già libero...".

Tornando alla Nazionale: mancano campioni? Dove c'è il blocco nel processo di costruzione di grandi giocatori?
"Non so, non credo si sia inceppato più di tanto il processo di costruzione. Pochi anni fa abbiamo vinto l'Europeo con ragazzi che hanno dato vita ad un'esperienza incredibile. Forse qualche fenomeno in più nelle altre squadre c'è, come Mbappé, Sané o Foden, magari la nostra natura ci ha portato a diventare un po' più forti fra i difensori e i portieri ma forse fra qualche anno torneremo a produrre i Totti e i Del Piero. Sono cose cicliche. Penso che per sviluppare i ragazzi come lo siamo stati noi manchino 6-8 ore di calcio per strada a settimana. Una volta giocavamo sul cemento, qua a Ostia anche sulla spiaggia d'inverno. Questo aiuta, hai un modo di toccare la palla in modo diverso. Se guardiamo Argentina o Brasile la sensazione è che loro continuino a giocare per strada, anche per una questione di condizioni. La scuola calcio è importante ma non deve sostituire l'attività ludica del ragazzino".

Ha in programma un'amichevole contro la Roma?
"L'avevamo fatta anche la scorsa estate, perché no... La Roma è la squadra più grande insieme alla Lazio. Al di là dell'amichevole, ci sarà grande collaborazione fra noi e le due grandi squadre di Roma".

C'è un presidente a cui si ispira?
"Non saprei... Ognuno è diverso. Con Sensi ho avuto un rapporto incredibile, così come con sua figlia. Io in quel periodo sono stato benissimo anche con i Friedkin. Ognuno ricopre questo ruolo con le conoscenze che ha. Io magari mi potrò spingere un po' sul lato tecnico".

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