La Juventus di Thiago Motta non c'è più. Da Eindhoven a Firenze: 25 giorni da incubo

La Juventus di Thiago Motta s'è sciolta che la neve quando incombe la Primavera. Non bastava la prematura eliminazione dalla Champions League del 19 febbraio per mano del non irresistibile PSV Eindhoven, né quella inspiegabile di 18 giorni fa dalla Coppa Italia per mano dell'Empoli terzultimo. La squadra bianconera negli ultimi due turni di campionato ha perso malissimo contro Atalanta e Fiorentina, ha incassato sette gol senza segnarne alcuno. E si approccia alla sosta di marzo come peggio non poteva.
Juventus-Atalanta 0-4 e Fiorentina-Juventus 3-0 possono rappresentare il canto del cigno per la Juve di Thiago Motta. Quelle che aspettano il mondo bianconero saranno due settimane caldissime, di inevitabili riflessioni interne e di valutazioni più ampie che non riguarderanno soltanto l'allenatore. Saranno due settimane in cui la parola rifondazione sarà inevitabilmente associata alla Juventus, a una squadra che si affaccerà alle ultime nove gare della stagione senza avere alcun tipo di certezza. A -1 dal quarto posto oggi ad appannaggio del Bologna.
Chi l'avrebbe mai detto un mese fa quando la Juventus era ancora in corsa su tutti i fronti. Proprio il 16 febbraio la squadra bianconera batteva l'Inter nel derby d'Italia dopo aver vinto contro Empoli, Como e col PSV a Torino. Sembrava l'inizio di una nuova era, sembrava finalmente giunta l'era della Juventus di Thiago Motta dopo la pareggite acuta della prima parte di stagione. E invece no, un mese dopo la storia è ben diversa: la Juventus s'è sciolta come neve al sole a cinque giorni dall'inizio della Primavera.
