Inter, adesso Lukaku è davvero un caso. E il club riflette sul futuro del belga

Il troppo, dice la saggezza popolare, stroppia. Di voglia di tornare, nel vero senso della parola, Romelu Lukaku ne ha tanta, forse davvero troppa. A sufficienza da ignorare i campanelli d'allarme già registrati contro il Napoli e dare a Simone Inzaghi totale disponibilità a entrare nella sfida contro il Monza. Del resto, come sta davvero, come si sente, può saperlo soltanto lui. Risultato: trentacinque minuti difficili da commentare, per lui e per l'Inter. Poi, nella giornata di ieri, il nuovo problemino fisico. Una lieve infiammazione al ginocchio: di per sé, non sarebbe nulla di particolarmente preoccupante, tant'è che la società nerazzurra non ha diramato un vero e proprio report, anche se la sua presenza con Verona e soprattutto in Supercoppa è da verificare. Inserita nel quadro d'insieme, è l'ennesimo stop di una stagione preoccupante e fatta più di pause che di continuità.

Adesso è un caso. In verità, lo era già per gli appena 256 minuti fatti registrare nella prima parte di campionato. Ma, per un giocatore che in carriera ha sofferto pochissimi acciacchi, un infortunio di entità maggiore rispetto rientra nei grandi numeri. Casomai, si potrebbe obiettare che non si trattava di un accidente particolarmente grave, ma anche lì: gli infortuni dipendono anche da fisico ed età. Per uno con la struttura fisica e il modo di stare in campo di Lukaku, essere al meglio della condizione fisica è fondamentale, più che altri. Il problema, semmai, è proprio questo. Big Rom ha fortemente voluto il ritorno all'Inter, ma non è mai riuscito a tornare anche allo stato di forma che ne aveva caratterizzato i primi due anni nerazzurri. La fortuna è cieca, ma la sfortuna un pochino ci vede.

Futuro in bilico. Ora più che mai. Perché in viale della Liberazione rimane la consapevolezza di quanto il belga si sia speso per sposare nuovamente la causa interista, così come resta la stretta di mano estiva col Chelsea. E, non secondaria, la stima di Inzaghi, decisiva tra i tanti fattori che hanno portato la dirigenza a preferire il grande ritorno a qualsiasi altra strada di mercato. Tutte queste cose, però, devono essere messe sull'altro piatto di una bilancia che dalla parte del contributo di Lukaku alla causa è leggerissima. Il bis è stato un'operazione che sembrava incredibile, resa possibile dalla volontà del giocatore. Però 10 milioni di euro per un prestito, più ingaggio, non sono pochi e questo è un altro dato di fatto che è difficile sottovalutare.