I 100 giovani d'Italia - Dal 45° al 41°, da Fagioli a Raspadori
41) Giacomo Raspadori (2000, attaccante, Sassuolo)
Dopo Berardi, i neroverdi cercano un nuovo talento made in Sassuolo da lanciare nel calcio italiano. Senza paragoni pesanti, il ragazzo di Bentivoglio promette bene. Ambidestro, duttile a livello tattico, capitano e stella della Primavera emiliana. Con De Zerbi ha esordito in Serie A, forse anche per scacciare le voci di mercato, visto il crescente interesse attorno a lui. A qualcuno, anche per il fisico non statuario, ricorda Di Natale. Come lui, e come Berardi, dovrà inquadrare bene la sua posizione tattica: può giocare in tutti i ruoli del fronte offensivo, ma nelle giovanili ha sempre dimostrato grandissimo feeling col gol e accentrarsi può essere la via per esplodere.
42) Gabriele Corbo (2000, difensore, Bologna)
Scuola Spezia, per lui nel 2018 i rossoblù hanno sborsato un milione di euro. Subito protagonista in Primavera, ha esordito in A nella scorsa stagione con Mihajlovic, dopo il debutto tra i pro in Serie B con la maglia dei liguri. Centrale, forte fisicamente, è nato centrocampista ma arretrato col passare degli anni, e questo spiega la sua buona capacità nella gestione del pallone e nella lettura del gioco. Ha indicato come suo modello Sergio Ramos, e proprio ispirandosi allo spagnolo potrebbe migliorare sotto il profilo dell'aggressività. Più spesso è stato paragonato a Bonucci: confronto complicato da gestire, ma le qualità ci sono.
43) Samuele Birindelli (1999, terzino, Pisa)
Figlio d'arte, nato, cresciuto e formato a Pisa, col Pisa. È uno dei giovani con più presenze nei grandi: dopo l'esordio in B a fine 2016, è stato titolare con la maglia dei toscani nelle due stagioni disputate in Serie C. Confermandosi anche in quest'annata agli ordini di D'Angelo: finora 18 presenze, 2 gol e 2 assist nella cadetteria '19-20. Destro naturale, è prevalentemente un terzino di spinta, ma può adattarsi anche a giocare come centrale, soprattutto in una retroguardia a tre.
44) Mirko Antonucci (1999, esterno, Vitoria Setubal)
Il calcio italiano lo ha scoperto grazie a Di Francesco: a gennaio 2018 l'allenatore della Roma lo manda in campo nei minuti finali della gara contro la Sampdoria, con i giallorossi in svantaggio 1-0. Dopo aver sfiorato il pari, mette all'ultimo sulla testa di Dzeko il cross che vale il definitivo 1-1. Non poteva chiedere esordio migliore. In giallorosso scommettono da tempo su di lui: attaccante esterno, paragonato a Perotti, predilige la fascia sinistra, dove può accentrarsi col destro o arrivare al fondo per crossare col mancino, che sa usare abbastanza bene. Nella scorsa stagione in prestito al Pescara: partito titolare, ha poi perso qualche posizione nelle gerarchie. L'assist resta il suo punto forte, può migliorare sotto rete. In quest'annata, dopo aver provato a trovare spazio nelle fila giallorosse, è andato in prestito a gennaio in Portogallo: tre presenze, prima dello stop dovuto alla pandemia.
45) Nicolò Fagioli (2001, trequartista, Juventus U23)
Piacentino come Paratici, è considerato da tempo uno dei migliori prospetti delle giovanili bianconere ed è ancora a metà del guado. In questa stagione, la prima tra i professionisti, si è diviso tra la Primavera e l'Under 23 della Juve, raccogliendo cinque presenze in Serie C. È in piena evoluzione tattica: nato trequartista, Pecchia lo ha arretrato come centrocampista di qualità. Un percorso alla Pirlo, per intenderci, con tutte le difficoltà del caso. La classe è cristallina: lo stesso ds bianconero, e anche Allegri, hanno detto chiaramente di ritenerlo uno dal futuro assicurato.