Gasperini non ha mai detto che andava via. Quindi può rimanere a scadenza?

"Io non ho mai detto che vado via, ma un'altra cosa, che non rinnovavo ed è diverso". Nella giornata di ieri Gian Piero Gasperini ha chiarito una situazione. Cioè che potrebbe anche non lasciare Bergamo, al netto di alcune dichiarazioni durante gli ultimi mesi in cui faceva filtrare (chiaramente) altro. Del resto è vero, ha detto solamente che non avrebbe rinnovato a fine stagione, lasciando aperta la porta a una permanenza. Di più: il valzer delle panchine non è ancora iniziato, il suo stipendio è da circa 6,5 milioni netti (tutti i bonus inclusi) cioè da terzo posto dietro a Conte - che percepisce la stessa cifra di parte fissa, più 2,5 di bonus in caso di qualificazione Champions - e Simone Inzaghi.
Il campionato di fatto rispecchia quelli che sono gli ingaggi dei tre più pagati. Così serve per forza un progetto ambizioso (e costoso) per avere Gasperini. Piace a diversi club - tutte le big hanno condotto sondaggi esplorativi nelle scorse settimane, anche solo per capire quale può essere la situazione - ma poi servirebbe capire anche se l'Atalanta abbia voglia di lasciarlo andare. Un anno fa c'era il Napoli che poi si è fermato proprio perché la dirigenza ha deciso di rinnovargli il contratto, aumentandolo dopo la vittoria dell'Europa League.
Stavolta non sarà così. Certo, quali potrebbero essere gli scenari con Gasperini a scadenza e che rimane quasi controvoglia? Si vedrà, soprattutto con la giostra delle panchine che non è ancora iniziata ma che si preannuncia già come un vortice.
