Fiorentina-Juventus 0-1, le pagelle: Bremer stritola Beltran e Nzola. Miretti, prima di rapina
Risultato finale: Fiorentina - Juventus 0-1
FIORENTINA
Terracciano 6 - Freddato al primo tiro che gli arriva contro, Miretti batte facile da due passi e lui non ha colpe. Il secondo e ultimo intervento del suo match deve farlo al novantesimo, è attento sul colpo di testa di Cambiaso.
Parisi 5 - Battezza male il filtrante di Rabiot e così facendo spalanca la via verso il vantaggio a Kostic e alla Juventus. Da adattato a destra, dovendo intervenire col piede sbagliato, può capitare. Purtroppo per lui costa carissimo.
Martinez Quarta 5 - Marcatura a dir poco difettosa quella che (non) applica su Miretti in occasione del gol di quest’ultimo che apre le danze sul tabellino. Tanto si è fatto apprezzare dai suoi tifosi in attacco, tanto poco stasera in fase difensiva.
Ranieri 6,5 - Sicuro, è quello della difesa che in risposta alla scelta di Italiano fornisce il quantitativo maggiore di garanzie. Una sua scivolata su Kean a inizio ripresa è fondamentale ad evitare guai peggiori, finisce anche ammonito. Dall’88’ Mina sv.
Biraghi 6 - Uno dei più pericolosi dell’intero primo tempo, per fermare la sua bella traiettoria su punizione serve uno Szczesny più che attento. Tenta di spingere sulla corsia fino all’ultimo istante, difettando semmai di precisione nei cross.
Arthur 6 - Appuntamento importante per lui più di altri, deve dimostrare ai bianconeri di aver sbagliato la valutazione sul suo conto. La missione personale non va a buon fine, ma il voto sulla sua pagella è quello del numero di maglia. Dal 78’ Ikone sv.
Mandragora 5,5 - Uno degli ex meno appariscenti e chiacchierati della contesa, ma c’è anche lui. Ed intende sottolinearlo con alcune conclusioni dalla medio-lunga distanza, anche in situazione che avrebbero richiesto una gestione più lucida.
Gonzalez 5,5 - E’ lui a guidare la riscossa viola a fuoco lento dopo lo svantaggio, chiama Szczesny a un test dei riflessi dalla distanza. L’elettricità del primo tempo, però, svanisce con il trascorrere dei minuti e l’abbassarsi della linea difensiva juventina.
Barak 5 - Titolare a sorpresa, palesa una condizione ancora scarsa rispetto agli altri e denuncia un passo piuttosto lento. Ci prova ma non sfrutta alcuni palloni invitanti, ad inizio ripresa lascia il campo all’atteso ingresso di Bonaventura. Dal 59’ Bonaventura 6 - Peccato non poter chiedere lumi a Italiano sulla sua assenza iniziale: non che il subentro cambi le sorti della partita, ma regala brio e gas alla manovra gigliata.
Kouame 5,5 - Ha un paio di palloni gustosi in area di rigore nel primo tempo, il più invitante lo sparacchia alto con il mancino. Rimane nel vivo della partita finché non deve uscire, troppo poco però per una sfida così bloccata. Dal 78’ Sottil sv.
Beltran 5 - Esame di maturità contro Bremer, la marcatura asfissiante del centrale brasiliano non solo gli toglie aria, ma lo toglie anche dal gioco. Dopo un primo tempo di duelli persi e una botta presa, lascia il campo. Dal 46’ Nzola 5 - Di argomenti per controbattere alla fisicità dei centrali bianconeri ne avrebbe, sembra però non troppo intenzionato a sfoderarli. Se si esclude un colpo di testa alto, il vuoto continuo.
Vincenzo Italiano 5,5 - Diverse sorprese nella compilazione dell’undici di partenza: Milenkovic era in aria di perdere il posto, Bonaventura no. Alla prima occasione la Fiorentina incassa lo svantaggio, quindi fatica a rendersi pericolosa quanto dovrebbe. Lui le prova tutte, compreso un Mina centravanti della disperazione, ma nessuna mossa porta frutti.
JUVENTUS
Szczesny 6,5 - C’è da sporcarsi i guantoni al ventesimo, la parata della mezz’ora richiede che sfoderi il meglio dal campionario dei riflessi. Bene anche sulla successiva punizione, sul lungo andare il lavoro per lui viene meno.
Gatti 6,5 - Finisce la partita come unico della difesa ad essere stato ammonito, ma sul prato del Franchi ha fatto capire perché ad Allegri piaccia così tanto. Quando c’è da tenere la linea bassa e ringhiare, sa fare il suo mestiere.
Bremer 7 - Stravince il duello del primo tempo contro Beltran, applicando una marcatura vecchio stile che quasi impedisce i movimenti all’avversario. L’argentino finisce stritolato nella sua morsa, stesso discorso applicabile anche a Nzola.
Rugani 6,5 - Ha dalla sua un dato statistico che vede la Juventus praticamente impossibile da perforare quando c’è lui in campo. E al Franchi trova un’ennesima conferma: il suo non sarà un profilo che accende gli animi, ma quanta affidabilità.
McKennie 6 - Ormai per Allegri fa l’esterno destro a tutta fascia, che nella partita odierna significa abbondanti porzioni di partita da quinto della difesa. Si applica e, senza colpo ferire e senza errori, porta a casa la pagnotta della sufficienza.
Miretti 7 - Sceglie una partita tutt’altro che banale per trovare il primo gol della sua carriera in Serie A, lo insacca con il fare del centravanti di rapina più che dell’instancabile mezzala, panni che riveste per il resto del tempo in cui rimane in campo. Dal 61’ Cambiaso 6 - Travestito da mezzala da Allegri, ormai agli occhi dell’allenatore juventino apparirà come un coltellino svizzero. Nel finale trova modo anche di rendersi pericoloso.
Locatelli 6 - Tanta solidità e ruvidezza, pochi fiocchi quando ha il pallone tra i piedi. Più che il regista fa il mediano, cosa che in più di un’occasione già gli è capitata in questa stagione. Flirta con l’ammonizione a lungo, appunto.
Rabiot 6,5 - Deve condurre le danze all’interno di un centrocampo che, per scelta o per effetto, ha il pallone tra i piedi per pochissimo tempo. E quindi tante rincorse all’indietro, ma anche la gamba per portare avanti le transizioni. Come sul gol.
Kostic 6,5 - L’intraprendenza di Gonzalez lo costringe a lavorare da terzino per ampi tratti, in avanti scappa via alla morsa di Parisi in due o tre momenti in tutto il primo tempo, uno di questi basta per servire a Miretti il pallone giusto.
Kean 5,5 - La Juventus non lo rifornisce tanto quanto vorrebbe, tocca fare di necessità virtù. E in realtà gli riesce solo in (piccola) parte, troppo spesso finisce imbottigliato negli imbuti di manovre spente. Un passo indietro rispetto alle ultime. Dal 68’ Vlahovic 5,5 - L’accoglienza che gli riserva il Franchi è di quelle destinate ai peggiori nemici, lui si sforza di non sentire. Prova a caricarsi con qualche gesto, lascerà poche tracce.
Chiesa 5,5 - Prima volta che si presenta al Franchi da avversario, probabile che abbia pagato un po’ di emozione. Non trova così di frequente spazio per scatenare il suo sprint, il momento della sua uscita viene salutato da copiosi fischi. Dal 68’ Milik 6 - La Juventus è tutta schiacciata negli ultimi trenta metri della sua metà campo, per lui che proprio scattista non è si prospetta finale tosto. E infatti soffre, ma almeno fa salire i suoi.
Massimiliano Allegri 6,5 - Partenza come nel libro dei sogni del tecnico bianconero di Livorno: vantaggio quasi immediato e possibilità di inserire la modalità gestione. Presto, forse troppo presto visto che qualche rischio la Fiorentina arriva a provocarlo. In realtà però sarà l’Allegrata per eccellenza: 80 minuti di gestione del vantaggio, senza grandi patemi.