U19 campione, Berrettini: "Bollini l'artefice. Si punti ai giovani e non ai Cuadrado..."

Vent'anni dopo l'Italia è campione d'Europa Under 19. In questa edizione come allora, gli azzurrini hanno superato il Portogallo. Nel 2003 lo scenario fu lo stadio di Vaduz, in Liechtenstein. I protagonisti in campo Giorgio Chiellini, Alberto Aquilani, Giampaolo Pazzini. L'allenatore Paolo Berrettini, che ai microfoni di Tuttomercatoweb applaude l'impresa del collega Alberto Bollini:

"Ne è passato di tempo e questo non era sicuramente positivo. Una nazione come l'Italia non può aspettare 20 anni. Sono contentissimo, complimenti a Bollini perché a mio avviso è stato lui l'artefice. Tatticamente è stato perfetto, sia difensivamente che offensivamente. E mi preme aggiungere una cosa".

Prego
"Sono particolarmente contento che abbia vinto Bollini perché è stato allenatore di club, come il sottoscritto. Ciò che voglio dire è che non si può dare la Nazionale a chi non ha esperienza, a chi ha appena finito di giocare. Mi spiace per Corradi, che peraltro è stato un mio giocatore, ma alla fine è stato eliminato con l'Under 17. Serve la gavetta, serve aver allenato".

Il movimento italiano sembra in ripresa, come si evince anche dalla prestazione dell'Under 20 ai Mondiali
"Anche qui, Nunziata allenatore vero e la Federazione deve prendere coscienza che servono allenatori preparati. Certo, i club devono puntarci sui giovani e senza andare troppo lontano, invece, vediamo che l'Inter non riscatta Bellanova e prende Cuadrado che ha 35 anni. E questo mi dispiace perché i ragazzi interessanti ci sono e vanno inseriti in una certa maniera".

Chi le è piaciuto di questa Under 19?
"Vignato è un ragazzo che deve giocare in pianta stabile nella sua squadra. Poi dico Luis Hasa e i due Dellavalle, monumentali. Non è vero che non ci sono più i Nesta, i Cannavaro o i Totti, basta solo saper scovare, coltivare e dare fiducia ai giovani".