Galli: "Scandalo scommesse? Non mi piace questa caccia alla streghe"
Beppe Galli, presidente dell'Assoagenti è intervenuto ai microfoni di TMW Radio durante la rubrica La voce dell'agente.
Partiamo subito sul caso del momento, cosa ne pensa dello scandalo scommesse?
"È una domanda difficile, dispiace che questi ragazzi abbiano commesso una sciocchezza. Ci sono due regole: una di queste è quella di non scommettere sul calcio. La cosa che mi dà fastidio è la caccia alla streghe, sembra che tutti scommettono sul calcio. In qualsiasi ambiente lavorativo c'è qualcuno che può sbagliare, quando si parla di calcio la cassa di risonanza è altissima. Ripeto, questa caccia alla streghe non mi è davvero piaciuta".
Come si possono aiutare questi giovani calciatori?
"Purtroppo è una malattia e come ogni malattia non sai come prenderla. I giovani cerchiamo sempre di aiutarli in tutto e per tutto e non penso che ci sia un agente che non lo faccia. Ora che è scoppiato questo caso, sembra che dobbiamo fare anche gli psicologi. Ogni volta che succede qualcosa è colpa degli agenti, questo non va bene. Dispiace che questi ragazzi, che hanno tutto nella vita, possono cadere in queste situazioni. Per qualcuno è una sciocchezza, per altri una malattia. E le malattie vanno curate. Non dobbiamo fare di tutta l'erba un fascio".
In questo calcio ci sono tantissimi infortuni. Si gioca troppo?
"Oggi i giocatori disputano davvero tante partite, anche troppe. Il fisico viene logorato. In alcune squadre fanno tre partite a settimana. E poi oggi si gioca ad una velocità diversa rispetto al passato, l'infortunio è sempre dietro l'angolo. Il male degli infortuni è per le tante partite che si fanno".
Euro 2032 insieme alla Turchia?
"Sarebbe bello che le società di calcio investissero sugli stadi e sui centri sportivi, noi in Italia siamo davvero indietro da questo punto di vista".
Il Viola Park però è un'eccezione
"È veramente uno spettacolo, un giocatore fai fatica a mandarlo via da quel centro sportivo".
La sconfitta dell'Italia con l'Inghilterra?
"L'Italia è una squadra che deve giocare da quadra per ottenere qualcosa. Spalletti l'ha capito e lavorerà su questo. Se vuoi vincere ognuno deve giocare per l'altro per colmare le lacune che abbiamo. C'è armonia fra i giocatori, questa è una cosa molto positiva".
Qualche giovane sui cui puntare in azzurro?
"Io sono per i giocatori italiani. Purtroppo con tutti gli stranieri che ci sono in A facciamo fatica. Di giovani italiani bravi ce ne sono tanti, ma devono giocare. L'esperienza si fa solo giocando. In Italia si guarda solo l'età. Io ho proposto un 2004, la prima cosa che mi hanno detto è che è giovane. Se uno è forte, è forte anche a 19 anni. Dobbiamo cambiare questa mentalità in Italia"
Il Decreto Crescita?
"È penalizzante per i giocatori italiani, io l'ho sempre contestata questa cosa. Se arriva il campione ok, ma se arriva un giocatore normalissimo che costa 1 milione, vengono danneggiati i giocatori italiani"
Come sta andando Bianco alla Reggiana?
"Siamo contenti di come sta andando il ragazzo, è visto benissimo da mister Nesta. Sta facendo la sua crescita, sono contento della convocazione in azzurro. È un ragazzo intelligente, è nato per fare calcio".
Tornando al tema scommesse, quanto può essere importante la figura di uno psicologo nel calcio?
"Mole società ce l'hanno, è una cosa che c'è da anni. Ci sono anche tanti mental coach, è una cultura che non abbiamo in Italia. In altri paesi andare dallo psicologo è una cosa normale, in Italia ti prendono per pazzo".
Quanto saranno importanti le sfide europee sul campionato?
"Il calcio è bello perché quello che pensiamo oggi, non succede mai domani. Ci sono tanti episodi che possono cambiare un risultato, io da ex giocatore avrei sognato di giocare certe partite. È più facile giocare queste partite che contro l'ultima in serie A."
Le italiane potranno ripetersi in Europa?
"Le squadre straniere ad oggi hanno qualcosa in più, non è cambiato molto nonostante l'exploit delle squadre italiane nella passata stagione".
Le seconde squadre sono un passo in avanti?
"Secondo me dovrebbero farlo tutte le squadre di Serie A, la Juventus lo ha dimostrato. La crescita è notevole, perché giocano con gente esperta"