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Diallo dall'Atalanta allo United per 40 mln, il 1° pres.: "Fece tre provini con la Juve"

ESCLUSIVA TMW - Diallo dall'Atalanta allo United per 40 mln, il 1° pres.: "Fece tre provini con la Juve"TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
giovedì 7 gennaio 2021, 18:30Serie A
di Giacomo Iacobellis

"Signed, sealed, delivered: Amad Diallo è ufficialmente un nuovo calciatore del Manchester United". È finita pochi minuti fa la telenovela di calciomercato che ha visto protagonista il giovane attaccante classe 2002 ormai ex Atalanta. Un altro talento che lascia lo stivale per volare in Inghilterra ancor prima della sua consacrazione, ma per il quale i nerazzurri sono stati comunque ben ricompensati (operazione da 25 milioni di euro più 15 di bonus). Cosa perde a livello tecnico la nostra Serie A e cosa guadagna invece la Premier League? TuttoMercatoWeb.com è andato a chiederlo in provincia di Reggio Emilia al presidente del Boca Barco, prima squadra italiana dell'ivoriano Diallo e anche di Hamed Junior Traoré del Sassuolo: Enzo Guerri.

Presidente Guerri, se le dico Amad Diallo cosa le viene in mente?
"I ricordi sono tutti piacevoli. Diallo ha iniziato a giocare proprio nel nostro settore giovanile, dal 2014 al 2015, dai 12 ai 13 anni, e già all'epoca si vedeva che aveva qualcosa in più degli altri".

Tanto da conquistarsi, in pochissimo tempo, la chiamata di una delle più grandi fucine di talenti del calcio italiano: l'Atalanta.
"E l'Atalanta non era stata certo l'unica a metterlo nel mirino... Ci fu la fila di osservatori per vedere Diallo, venivano al nostro campo da tutta Italia. Amad fece tre provini a Torino con la Juve, così come fu chiamato da Reggiana, Sassuolo, Empoli, Roma e, appunto, Atalanta. Le ha provate tutte quante fino a trovare la piazza giusta per il grande salto. Non a caso, è diventato il primo marcatore classe 2002 della nostra Serie A proprio in nerazzurro".

Ricorda un aneddoto particolare su quegli anni vissuti insieme al Boca Barco?
"Ricordo un siparietto molto divertente con un osservatore della Roma. Arrivò a vederlo in una partita e, dopo uno stop orientato di petto di Diallo al 5', diede le spalle al campo e se ne andò. Gli chiesi subito spiegazioni e lui mi rispose: 'Cose così, a 12 anni, le fanno solo i potenziali campioni. Vederlo in questa gara mi serve a poco, portatelo a Roma a farlo allenare coi nostri'. All'Atalanta, invece, lo fecero giocare fin dal primo giorno coi ragazzi più grandi di un anno. Insomma, Amad è sempre stato un predestinato".

Le dispiace che Diallo abbia scelto di lasciare l'Italia a soli 18 anni?
"L'Atalanta è un po' un'eccezione nel calcio italiano, visto che è forse l'unica squadra che dà fiducia ai giovani insieme al nuovo Milan. Sono convinto infatti che, se Diallo fosse andato alla Juve o all'Inter, non avrebbe avuto spazio. All'estero, invece, sono molto più attenti e lungimiranti nel puntare sui piccoli talenti, specialmente in Inghilterra".

Condivide dunque questa decisione del ragazzo?
"Sì, in pieno. Per me Diallo non andrà a Manchester a fare la panchina, andrà lì a giocare. O quantomeno rientrerà fin dall'inizio della sua nuova avventura nel gruppo squadra di mister Solskjaer. È una bella opportunità per lui, non poteva dire di no".

L'Atalanta ne esce impoverita a livello tecnico (mister Gasperini lo avrebbe tenuto volentieri almeno fino a giugno), ma arricchita a livello economico. Al suo Boca Barco spetterà una percentuale su quest'operazione?
"Purtroppo no. Lui e Hamed Traoré furono tesserati il 10 gennaio, non per colpa nostra, e abbiamo visto così decadere la possibilità di ottenere un premio di preparazione o un premio alla carriera per entrambi".

Resta però il grande orgoglio di vedere un altro talento cresciuto nella vostra bella realtà esprimersi ad alti, altissimi livelli.
"Questo assolutamente sì. Siamo molto contenti per Amad Diallo, col quale siamo restati in contatto anche nel corso degli ultimi anni. La nostra prima squadra fa la prima categoria, ma oggi vantiamo in Serie A ben quattro nostri ex calciatori: Diallo, Traoré del Sassuolo, Benedetta Brignoli del Sassuolo femminile e il terzo ivoriano che arrivò insieme a Diallo e Traoré, che gioca attualmente nella prima divisione finlandese. È una bella dimostrazione del lavoro che facciamo nella nostra piccola bella realtà, fin dai primi passi nel calcio dei nostri ragazzi".

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