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Bordon: "Inter, Inzaghi sa come si fa. Sommer? Un errore può capitare"

ESCLUSIVA TMW - Bordon: "Inter, Inzaghi sa come si fa. Sommer? Un errore può capitare"TUTTO mercato WEB
venerdì 29 settembre 2023, 07:00Serie A
di Ivan Cardia

"L'inizio di stagione penso che sia stato molto più che positivo. Certo, lo stop di mercoledì sicuramente non se l'aspettava nessuno in questo momento". Ivano Bordon , quasi vent'anni di Inter con 388 presenze tra i pali della porta nerazzurra, era tra i 70mila che, a San Siro, hanno assistito al primo ko stagionale della squadra di Simone Inzaghi. Raggiunto da TuttoMercatoWeb, l'ex portiere analizza così il 2-1 incassato dai neroverdi: "Penso che sia solo un intoppo, in un percorso che all'inizio. Può succedere: sono cose che in certi momenti possono anche far bene. Nel senso che ora si vedono le cose come come stanno veramente: non c'è nulla di fatto, non c'è nulla di immutabile. Ci sarà sempre da migliorare in tutto e cercare di superare questo momento, che ricorda alla squadra che nulla è sicuro o ancora fatto".

Il 5-1 derby aveva esagerato le prospettive sulla squadra?
"No. Io credo che dopo il derby ci siano stati tanti elogi, qualcuno anche dai tifosi o da parte della stampa, interessati: nel senso che arrivavano da chi poi aspettava uno stop per dare un colpo. È successo ciò che sperava chi aveva fatto degli elogi esagerati o, appunto, interessati. Io ero a San Siro e devo dire che nel primo tempo l'Inter non ha giocato al livello delle altre partite, però ha comunque costruito almeno tre palle gol. Poteva chiudere sul 2-0 la prima frazione di gioco, è comunque riuscita ad andare in vantaggio e poi a inizio ripresa ha risentito, anche psicologicamente, del gol subito. Non c'è stata quella lucidità necessaria per andare a cambiare la storia della partita".

Riguardiamo le sei giornate disputate finora. È l'Inter la squadra che l'ha divertita o convinta di più finora?
"Io penso che l'Inter, almeno fino alla gara di Champions dove non è andata benissimo, abbia fatto molto bene. Le altre… Il Milan ha fatto delle buone gare, qualcuna anche non vincendo come per esempio quella col Newcastle. Ma non vedo squadre che rubino l'occhio o che, come valore di gioco, si siano espresse molto al di sopra delle altre. Del resto, basta guardare la classifica".

Della Juve che pensa? Non ha le coppe…
"La Juventus è una squadra che ha delle qualità, ma non ha dimostrato un predominio sul campo come gioco. Ripeto: per adesso, penso non ci sia ancora una squadra che abbia espresso una forza e una capacità tali per cui si possa dire: questa se ne va e stacca tutte le altre. Tutti pensavano che potesse essere l'Inter, la gara col Sassuolo ha ricordato la realtà: c'è da lavorare".

Capitolo Simone Inzaghi: ha dimostrato di essere una garanzia per superare un momento complicato o no?
"Io penso che l'anno scorso abbia fatto vedere tanto, e proprio nei momenti di difficoltà c'è stato un cambio di ritmo. È stato capace di trasformare in cose positive tutto quello che stava succedendo. E penso che abbia la forza e la capacità per farlo ancora. L'ha dimostrato già: in situazioni come questa sa cosa si deve fare".

Arriviamo a Yann Sommer. Papera col Sassuolo: che idea si è fatto, da grande esperto del ruolo, del portiere elvetico?
"Parto dall'estate: dopo la cessione di Onana, l'Inter aveva il problema di prendere un buon portiere. La prima idea era Vicario, un ottimo portiere. Non essendoci riuscita, la soluzione che dava più sicurezze era Sommer: è un portiere che ha esperienza, anche tecnica. Un buon portiere. Non ha la qualità con i piedi e la personalità di Onana, però è un buon portiere. Arriviamo all'altra sera: l'infortunio col Sassuolo ci sta, può capitare a tutti; è ovvio che, quando succede e poi la squadra perde, pesa di più e resta in mente. Però penso che abbia dimostrato di essere capace di fare degli interventi importanti, anche col Sassuolo li ha fatti. Dovrà reagire moralmente e psicologicamente, in un contesto dove tutti parlavano del sostituto di Onana e si sapeva che sarebbe stato complicato".

Alle sue spalle c'è Audero. Fosse Inzaghi, darebbe fiducia al portiere svizzero o magari proverebbe già l'ex Sampdoria?
"Io penso che la gestione del portiere sia non facile, è più psicologica che altro. E penso anche che Sommer, dopo un errore così, non debba essere sostituito. Non ci sta, secondo me. Sinceramente, credo che Inzaghi non ci stia neanche pensando. Poi, Audero ha fatto buoni campionati alla Sampdoria: ho fiducia in lui e questo lo ribadisco. Però, e lo dico con tutto l'affetto che provo per entrambe (Bordon ha difeso anche i pali della Sampdoria, dal 1983 al 1986, vincendo una Coppa Italia, ndr) oggi giocare nella Samp o nell'Inter non è la stessa cosa".

Chiudiamo in azzurro. Lei ha lavorato per anni con Buffon, come preparatore: conoscendolo di persona, cosa pensa che possa dare alla Nazionale italiana nella veste di capo delegazione?
"Gigi è un elemento che può sicuramente aiutare l'ambiente nel quale lavora, anche con quel ruolo. Può parlare di calcio con Spalletti, non solo di portieri: Buffon sa tanto di gioco, di giocatori. Penso che possa essere importante per la Nazionale".

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