DS Vejle: "Quanti talenti in Danimarca. Italia? Girato il mondo, sarebbe un sogno"
Marius Nicolae è l'uomo mercato del Vejle, club che in Danimarca cresce un talento dopo l'altro. Il leader della difesa dell'Under 21 della Nazionale danese, Oliver Prostvgaard, è certamente il gioiello principale, ma dal mediano Tobias Lauritsen al terzino Marius Elvius fino a Victor Lind e non solo, sono tanti gli uomini mercato per il futuro che sbocceranno presto nel club dello Jutland. Dal TransferRoom Summit di Roma, Nicolae parla di calcio e talenti danesi ma anche della sua Romania con Tuttomercatoweb.com.
Questo summit per voi, che siete una società piena di talenti, è un evento perfetto.
"Per noi è importante essere qui, incontrare tanti club. Parliamo già del futuro, dell'estate, di quel che accadrà nei prossimi mesi. Stiamo lottando per restare in A, il campionato danese sta crescendo tantissimo, stanno aumentando gli investimenti nei club e le società cresceranno ancora e ancora".
E molte società vengono a pescare in Danimarca. In Italia, però, i talenti faticano a inserirsi subito.
"In Danimarca i giocatori sono ragazzi che vivono bene, hanno una mentalità che li porta ad aver bisogno di poco. Il Governo e la famiglia aiutano, non lotti per niente e non c'è quel sentimento di fame e lotta per tutto. Non vale solo per Isaksen e per chi viene in A: chi va all'estero all'inizio fa fatica. Poi si adattano per talento e mentalità, però c'è anche chi torna in Danimarca. Serve capire chi resiste alle pressioni: quando un club di una grande lega paga 5-6 milioni per te, non aspetta".
Lei è dirigente che ha lavorato in tutto il mondo.
"Parlo inglese, italiano, spagnolo, francese, rumeno, danese... Il futuro in Italia? Certo, chi non vorrebbe lavorare nel mondo dei migliori direttori di sempre? Lo vedo difficile ma non è impossibile. Il mondo è grande ma... E' piccolo. Dipende dai contatti. Qui mi sono visto, al TransferRoom, con il ds del Gamba Osaka della A giapponese e mi ha detto 'ma non ci siamo conosciuti in passato?'. Ero ds e dt del Guangzhou R&F in Cina e giocammo contro la Champions Asiatica... Ci siamo conosciuti in campo e rivisti qui".
Ha lavorato a lungo nella sua Romania. Da noi stanno crescendo Man e Mihaila a Parma.
"I giocatori rumeni si sono dati un restart. Tutti volevano un nuovo Chivu, un nuovo Lobont. Lo ha fatto Radu Dragusin che è andato al Tottenham, adesso ci sono giocatori che stanno cercando di fare di tutto per mettersi in mostra. Servirà di più rispetto a dieci-quindici anni fa, ritrovare quella fame che ci contraddistingueva. Ci serve mentalità, fame, per crescere come paese: non dobbiamo accontentarci, non dobbiamo pensare di avere tutto per giocare in Serie A perché poi la realtà è dura".