Dovbyk sta diventando un problema? Ha segnato più di Dzeko, ma ne è la fotocopia

Quarantatré partite, sedici gol, di cui undici in campionato. Nei meri numeri la stagione di Artem Dovbyk non è da considerare un fallimento, soprattutto perché è quella dell'ambientamento. Nello scorso anno è stato il capocannoniere della Liga, un campionato molto differente, in una piazza come Girona, decisamente più piccola rispetto a Roma. Può avere patito il salto di categoria - e di aspettative - ma la sensazione è che ora non sia ancora troppo a suo agio in alcune situazioni.
Come quella avvenuta ieri a San Siro. Dovbyk aveva la possibilità di chiudere definitivamente il match, in contropiede, invece ha esitato troppo permettendo ad Acerbi di recuperare, spedendo la sua conclusione in calcio d'angolo. Per il resto ha dovuto cantare e portare la croce, con un lavoro oscuro che può essere considerato prezioso ma che non dà voti in pagella. Invece l'errore è abbastanza marchiano e per chi è abituato a segnare moltissimo - ed essere un killer - appare come un errore da cerchiare in rosso.
Dovbyk alla sua prima stagione ha segnato più di Edin Dzeko, anche lui criticatissimo ai tempi. Poi però il bosniaco ha cambiato completamente rendimento, dal secondo anno in poi, sebbene rischiasse un'epurazione solo dopo dodici mesi. Due stagioni in fotocopia, con uguale ruolo ma diverso centravanti.
