Buffon a RBN: "Juventus, squadra d'Italia. Scudetto più bello? Quello del 2012"
L'ex portiere della Juventus e della nazionale Gianluigi Buffon, attuale capo delegazione della Nazionale italiana, è stato intervistato da Radio Bianconera durante la trasmissione RBN Cafe per celebrare i 100 anni di proprietà da parte della famiglia Agnelli e commentare anche il nuovo corso della Juventus. Di seguito tutte le sue dichiarazioni.
Buffon, fra le sue frasi più apprezzate dal popolo bianconero c'è quella in cui ha detto che la cosa che le ha dato più gioia in questi 20 anni è stata essere considerato uno della Juve.
"Proprio così. Mi riferivo alla riconoscibilità, a un modo di fare, all'essere un calciatore con un certo tipo di mentalità e di approccio. La voglia di vincere appartiene a tutti, ma come manifestarla e metterla in pratica è la cosa più difficile. Quando approdi da un'altra realtà a quella della Juventus percepisci da ogni poro di ogni singola persona e da ogni tipo di struttura quanto sia importante questo tipo di volontà, il voler portare il cuore oltre l'ostacolo".
Cosa c'è di diverso fra la Juventus e altre piazze?
"Alla Juve senti costantemente la proprietà, la percepisci sia che sia presente sia che sia assente. Questo è dovuto proprio alla longevità degli Agnelli alla guida del club bianconero. È già incarnato in tutto l'ambiente un certo modo di lavorare, di pensare, che si è tramandato di generazione in generazione. Poi c'è l'entusiasmo della gente, perché da Lampedusa a Bolzano trovi tifosi della Juventus. Io non ci sono più ormai da qualche anno, ma anche adesso che ho smesso in tanti mi continuano a chiedere dei bianconeri".
L'Avvocato Agnelli diceva che uno dei segreti della Juve è il fatto di essere una squadra slegata da una singola città.
"È la verità. La sede della Juventus è sicuramente Torino, la famiglia che la rappresenta vede proprio lì le sue radici, ma la Juve è una squadra trasversale e delocalizzata a livello di tifo. Grazie a un passato di grandi vittorie la Vecchia Signora è riuscita infatti ad attirare su di sé qualsiasi tifoso e appassionato di calcio".
Come giudica il suo personale percorso alla Juventus?
"Il mio percorso alla Juve è stato molto bello, ne sono orgoglioso e soddisfatto. Come in tutte le cose della mia carriera, non sono però soddisfatto fino in fondo perché non ho mai guardato i traguardi raggiunti ma piuttosto quelli che non ho raggiunto. Ho questo grado di insoddisfazione che permane e permarrà sempre per la Juve, il Parma, la Nazionale...".
Quali sono stati i titoli bianconeri che le hanno dato più soddisfazione?
"Dico lo Scudetto del 5 maggio e lo Scudetto della rinascita, il primo dei nove consecutivi. Queste sono le due vittorie più belle da me ottenute con la Juve, che però hanno una genetica completamente diversa. Il primo Scudetto è stato completamente inaspettato e ha dato gioia enorme perché non era preventivata, ma quello arrivato con Conte è stato altrettanto bello, se non di più. La squadra l'ha meritato e condotto fin dalla prima giornata, assaporando ogni tappa e dando a ognuna di esse il valore che si meritava. Vedo un maggiore merito, di squadra e di individui, nello Scudetto della rinascita, che sotto certi aspetti mi è piaciuto quindi di più".
La Juventus attuale può ambire allo Scudetto?
"Io lo dico perché lo penso e un pochino il calcio credo di conoscerlo. Se me lo aveste chiesto a luglio, vi avrei detto che secondo me la Juve ha tutte le carte in regola per vincerlo giocando solo una partita a settimana. Ora che però è venuto fuori il discorso di Pogba, averlo o non averlo pesa tanto. Devo quindi rivedere un po' quel tipo di sensazione, anche se la Juve ha sicuramente la possibilità di essere protagonista. Questo secondo me significa lottare fino alla fine per poter vincere qualcosa".
Come ha fatto a essere ancora decisivo in campo a 40 anni suonati?
"Io sono sempre stato fortunato, da quando ho iniziato a fare il portiere. Su di me splende una stella fortunata, l'importante è non scacciarla e alimentarla".
Chiosa inevitabile sulla Nazionale e sulla vittoria dell'Europeo Under 19.
"La vittoria degli Europei è stata una bella soddisfazione e una bella opportunità, oltre che una grande responsabilità. Dovremo farci trovare pronti e molto dipenderà anche dai progetti infrastrutturali che riusciremo a mettere in piedi. Il movimento del calcio italiano passerà anche da tutte queste scelte".
Ascolta l'intervista integrale di Radio Bianconera a Gianluigi Buffon nel podcast allegato.