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Bojan: "La Masia del Barcellona sempre in evoluzione. Vi spiego tutto"

Bojan: "La Masia del Barcellona sempre in evoluzione. Vi spiego tutto"TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
mercoledì 5 giugno 2024, 17:08Serie A
di Lorenzo Di Benedetto
fonte da Solomeo, Camillo Demichelis

Bojan Krkic, ex attaccante di Roma e Milan e coordinatore della Masia del Barcellona, club nel quale ha esordito, ha parlato nella conferenza stampa di presentazione e lancio dei primi 100 calciatori candidati al premio European Golden Boy 2024.

Nella classifica dei 100 giocatori del Golden Boy ci sono 4 giocatori della Masia. Il vostro segreto?
“Il Barcellona come club e come storia e una delle caratteristiche più importante è dare fiducia ai giovani calciatori. È molto importante, perché i ragazzi sanno che quando vengono da noi poi potranno esordire in prima squadra. Ovviamente non tutti, ma noi ci proviamo. Abbiamo portato grandi stelle dalla Masia, questa è la nostra base”.

Quali sono i valori della Masia?
“Abbiamo una forma di vivere il calcio particolare, perché noi ci divertiamo con la palla. Noi educhiamo i nostri ragazzi cercando di dare i nostri valori come: educazione, rispetto, la scuola. Questi valori si rivedono in campo ed è fondamentale per noi”.

Quanto è importante per i ragazzi allenarsi con i vostri campioni?
“Ovviamente si. Il fatto di vivere i giocatori della prima squadra è importante. Per esempio Yamal fa parte della prima squadra, ma vive la realtà della Masia, perché vive lì e va a scuola con gli altri ragazzi. I ragazzi vedono che possono arrivare in alto. Noi come squadra facciamo debuttare i ragazzi giovani, anche troppi giovani, però per noi sono pronti”.

Chi la ha ispirata?
“Patrick Kluivert, Puyol, Xavi, Iniesta. Giocatori che dopo qualche anno sono diventati i miei compagni”.

Per voi è importante anche lo studio…
“Studiare è sempre molto Importante. Giocatori come Yamal, Cubarsì, Fort sono nella prima squadra, ma vanno a scuola e danno gli esami. Questo è fondamentale per la loro crescita ed il Barcellona li aiuta tanto anche nel loro percorso scolastico”.

Avete un metodo di scelta particolare dei giocatori?
“Noi abbiamo un reparto scouting con due persone principali. Per noi è importante il talento. Oggi vediamo che nel mondo del calcio troppe decisioni vengono prese attraverso i dati. Io penso, invece, che un giocatore vada valutato sul proprio talento e su quello che può fare un giocatore con le proprie potenzialità. I dati aiutano, ma a me piacciono i giocatori di talento. A me piace osservarli e divertirmi attraverso il loro talento. Nel mondo del calcio abbiamo professionisti che hanno dedicato la loro vita alla scoperta dei talenti. Dobbiamo ritrovare questi tipo di persone che hanno scoperto Buffon o Messi”.

Il suo ricordo sul Golden Boy?
“Ho parlato con Gavi e mi ha chiesto se avevo vinto, ma alla fine sono arrivato quarto. Volevo vincere, ma essere tra i giovani migliori è stato emozionante. È un premio che ispira e riconosce quello che stanno facendo i giovani”.

Che consigli le chiedono i ragazzi?
“Non mi piace tanto dare i consigli. Posso dire che si può sbagliare, perché tu impari dagli errori. Questo ti fa accettare la tua debolezza, ma ti fa aumentare la voglia di migliorare e andare avanti”.

Il vostro modello è in evoluzione?
“È tutto in evoluzione, perché tutto cambia. Noi abbiamo tutto organizzato con dirigenti e anche tutor che si riuniscono con le famiglie dei giocatori, così eventualmente si può modificare anche il loro percorso scolastico e di apprendimento”.

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