Amelia: "Vedo un'Italia matura. Dimostrerà che l'Europeo è stato solo un errore"
"È stato un momento bellissimo, meraviglioso, le nostre riunioni trasmettono sempre emozioni incredibili. Avremo qualche capello bianco in più e anche quelche anno in più, ma abbiamo conservato la carica che avevamo da giocatori, e con noi l'ha conservata anche Marcello Lippi che è stato il capo, il boss, di quello che abbiamo fatto in quella bellissima manifestazione in Germania. Tutto ciò emoziona anche la gente, siamo un bel gruppo e siamo amici. Un grazie va a Davide Lippi che ha permesso di vivere queste emozioni": così, in esclusiva a TuttoMercatoWeb.com, Marco Amelia, che commenta la cena tenutasi ieri tra i Campioni del Mondo di Berlino 2006. Cena organizzata in occasione dell'evento Padel Pro Am Cup, nel quale - con ospiti illustri - si celebra anche il 18° anniversario di quella vittoria dell’Italia.
Diciotto anni che sembrano però un'eternità. E proprio sul cortocircuito creatosi dopo, Amelia fa la sua analisi: "Da una parte le altre Nazionali sono migliorate tantissimo, anche quelle che sulla carte non sono a livello delle top storiche, dall'altra in Italia, nei nostri settori giovanili, siamo andati un po' indietro: è vero che le nazionali giovanili nostrane fanno bene, ma manca quel passo che serve per arrivar in prima squadra. Stanno lavorando per questo la Federazione e i club, spero che in breve tempo emergano tanti giocatori che possano aiutare una Nazionale che nel calcio ha scritto pagine importantissime. Dare quello che serve a questi giovani, soprattutto quelli ce hanno qualità, è la missione che dobbiamo darci".
Dopo il brutto Europeo, siamo però ripartiti: la vittoria con la Francia è stata forse la più significativa. Come hai rivisto questa ripartenza?
"Mi sembra una Nazionale maturata, che vuole dimostrare che l'Europeo è stato un errore determinato da piccoli fattori, che abbiamo però pagato. Le sensazioni sono positive, c'è voglia di rivalsa, di dimostrare che l'Italia è l'Italia, guidata da un grande CT: le convocazioni sono il frutto di quello che si vede in campionato, ci sono ottime qualità, e credo proprio si sia sulla strada giusta. E il sentire la gente riavvicinarsi alla Nazionale è un aspetto positivo".
Hai visto ieri De Rossi: come lo hai trovato dopo l'esonero dalla Roma, per la quale ha dato tutto?
"Ha dato il sangue e l'anima per la Roma, è normale sia rimasto scottato dall'esonero, dopo tutto il lavoro che ha fatto per migliorare la squadra. Una squadra che aveva cambiato tanto. I risultati hanno determinato la decisione del club, ma più che i risultati sarebbe opportuno guardare al lavoro di costruzione per arrivare ai risultati futuri. A ogni modo Daniele sarà per sempre legato alla Roma, ne è un simbolo, e credo che la proprietà ora lo abbia capito: è comunque un ragazzo forte, sa che questo fa parte del nostro mestiere. Il tempo tanto darà ragione a chi ha valori, sono certo che verrà premiato in carriera".
Molto altalenante la situazione di mister Fonseca al Milan: come la stai vedendo?
"Quando sei allenatore di un club così importante devi convivere con l'idea che i risultati fanno la differenza. Paulo ha le spalle larghe, sa gestirle bene a livello mentale queste situazione, dipende tutto da come rispondono i ragazzi, che sono quelli che vanno in campo e trasmettono ai tifosi quello che vediamo: il Milan è una maglia importante, di un club che ha vinto tantissimo. I ragazzi devono quindi capire dove sono, per uscire dall'altalena di risultati che genera queste insicurezze che non fanno bene":
De Gea, dopo un anno di inattività, è tornato esplosivo.
"I portieri forti fanno così. È stato fermo, lontano da un club, ma si è sempre allenato e ha fatto in modo di essere pronto a qualsiasi chiamata. La cosa strana è che non è stato chiamato prima, è assurdo che non si sia chiamato un portiere forte come lui: anche il non essere rimasto al Manchester fatico a capirlo, ma come ho detto prima per De Rossi i valori vengono fuori".
In ultimo, una nota al tuo personale. Sei reduce dall'esonero dalla panchina dell'Olbia...
"Lasciamo perdere, non c'è proprio da parlare di una situazione così".