Giappone sorpresa? Morana: "Poca fiducia nel ct. Quanto talento sulla trequarti..."
Uno dei guru del calciomercato asiatico in Europa, sicuramente tra i massimi esperti in Italia, è l'agente e intermediario Maurizio Morana. Che insieme a Tuttomercatoweb.com disegna un ritratto del Giappone, pronto a imbarcarsi nell'avventura Mondiale in Qatar.
Partiamo da una fotografia della Nazionale
"Dobbiamo attenderci una squadra che ha delle qualità ma anche con delle lacune. Solo 4-5 giocano in Giappone, gli altri in Europa: sono poco nipponici come estrazione e hanno giocatori che sono nel Vecchio Continente da anni. E' fatto di giocatori evoluti, ma con esperienze diverse: giocano in Belgio, Germania, Inghilterra, Portogallo, Francia. E' un gruppo da assemblare"
I punti deboli?
"Il ct non gode della completa stima di tutto il gruppo. La squadra ha delle potenzialità, ma con punti deboli. Su tutti la prima punta, visto che probabilmente giocherà col 4-2-3-1, o almeno la fase pre-Mondiale l'ha fatta così. E anche sul portiere... C'è Schmidt, non credo giocherà Kawashima, ma se la giocheranno Gonda e il portiere del Sint-Truiden".
Qual è il punto di forza?
"Centrocampo e fase offensiva. I talenti sono importanti, la mediana è solida, può contare su Morita dello Sporting CP che è cresciuto molto dopo esser stato al Santa Clara. E poi c'è Endo dello Stoccarda che è l'anima silenziosa della squadra. Un leader nell’atteggiamento. E poi ci sono giocatori offensivi interessanti, ma dipenderà dalle scelte: c'è abbondanza tra i tre dietro la punta".
Prego
"Kamada dell'Eintracht che è una realtà ma può fare anche un ulteriore salto. Poi Takefusa Kubo, il 2001 della Real Sociedad cresciuto nella cantera del Barcellona, il più giovane del gruppo da sempre atteso come grande promessa. Poi Junya Ito del Reims e dietro a questi ci sono altri giocatori importanti. Tra cui la possibile rivelazione, ovvero Mitoma che con De Zerbi al Brighton sta cominciando a trovare spazio da titolare".
Ce lo racconti, allora
"E' poco conosciuto a livello Europeo, lo conoscono addetti ai lavori e scout. Può diventare un calciatore importante. Ha colpi, vede la porta, forse è quello che non ti aspetti. La scorsa stagione in prestito in Belgio ha fatto molto bene".
E poi c'è Minamino
"Che al Liverpool non ha trovato la squadra per lui ma è sempre un '95. Ed è sempre Minamino. E non dimentichiamoci di Doan del Friburgo. Un altro che ha colpi interessanti".
Dietro che livello ha?
"Se Itakura del 'gladbach recupera bene, i centrali ci sono: c'è Yoshida, ex Samp e ora allo Schalke, e poi Tomiyasu che all'Arsenal è titolare. Poi ci sono Nagatomo a sinistra e Sakai, ex Marsiglia, a destra, il reparto c'è tra esperienza e forze nuove".
Perché così pochi giocatori della J League? "Tranne che gli italiani, tutta Europa ha saccheggiato il Giappone. Sono arrivati almeno venti giocatori negli ultimi tre/quattro anni: dal Mondiale di Russia a quest'estate, nonostante l'anno di pandemia, è stato un flusso continuo. E il Giappone non è una nazione che numericamente produce lo stesso numero di talenti delle grandi nazioni del Sudamerica. Non puoi aspettarti ogni anno venti talenti".
Cosa c'è da aspettarsi?
"L'urna non è stata felice: Germania, Spagna e Costa Rica... Fai fatica a passare il turno. C'è scetticismo attorno a questo Mondiale da parte del pubblico e dei media, ma per due motivi. Uno appunto per il sorteggio, non benevolo. E due per l'allenatore: in termini di popolarità è ai minimi storici perché a fa delle scelte volte poco comprensibili, incluso la esclusione di alcuni giocatori come per esempio Hatate dei Celtic. La Nazionale ha rischiato la qualificazione partendo molto male. Nelle amichevoli pre-Mondiali non ha entusiasmato, in questo momento la gestione di Moriyasu non sta convincendo, considerando che al 99,9%, a detta di tutti, non verrà confermato dopo Doha. Il passaggio del turno sarebbe salutato come un successo, superare gli ottavi come una cosa grandiosa".
Perché l'Italia non sta pescando in Giappone?
"Italia e Spagna: le limitazioni sugli extracomunitari portano i club italiani a non rischiare. Però è un discorso che vale non solo per i giapponesi. Kim del Napoli è dovuto passare dal Fenerbahce, non lo avrebbero mai preso dal Beijing Gouan. Il Fener lo aveva pagato 10, il Napoli 20. E' un dato di fatto. I club italiani in tema di extracomunitari hanno la pressione di non dover sbagliare e preferiscono provare a prendere giocatori sudamericani o africani rispetto a quelli asiatici. Tanto è vero che in Italia l'ultimo arrivato direttamente dall'Asia in Italia è stato Nagatomo al Cesena. Se si potesse rischiare di più, si prenderebbero buoni giocatori a costi ancora contenuti".