Daniele De Rossi, il capitano futuro oramai al passato. Una carriera finita al Boca Juniors

Una carriera praticamente solo alla Roma. Con una coda finale in quello che è il club dei propri sogni. Daniele De Rossi sembrava dovesse diventare capitano ogni anno, in ogni ritiro estivo, ma con la presenza di Francesco Totti era praticamente relegato al ruolo di capitan futuro, quello che al termine della carriera del numero dieci ne avrebbe preso il posto non solo figuratamente. Ci è arrivato solamente nella coda della propria presenza in giallorosso, ma con la barba e non con il viso pulito, a 34 anni e con qualche infortunio di troppo che, di fatto, gli ha tolto la titolarità che era praticamente una certezza negli anni precedenti.

Con la Roma non ha mai vinto uno Scudetto, mentre l'impatto con la Nazionale del 2006, con cui diventa Campione del Mondo, è da dottor Jekyll e mister Hyde. Prima nella sua versione peggiore, con la gomitata in faccia a McBride che gli costa l'espulsione nella partita con gli Stati Uniti (unico pareggio di quel Mondiale), poi nella momento migliore con il rigore alla Francia, sparato all'incrocio senza timore reverenziale, in quella che è stata la finale dell'ultima Coppa del Mondo alzata al cielo dalla Nazionale Italiana.

Infine l'ultima grande esperienza, appena prima del Covid, al Boca Juniors. Una stagione per giocare alla Bombonera, stadio dei suoi sogni, prima del ritiro. In seguito la possibilità di diventare il nuovo tecnico della Fiorentina, saltato per una questione di deroghe, il passaggio come assistente tecnico alla Nazionale, poi la prima esperienza alla SPAL, decisamente negativa, terminata con l'esonero e la retrocessione. Oggi Daniele De Rossi compie 40 anni.