Carlo Nesti: "Juve: cose dell'altro Mo...tta"
Questo è il diario dei miei "pensieri", a partire dal luglio 2024, fino ad oggi, in ordine inverso. Per consultare l'archivio delle stagioni precedenti, digitate https://www.tuttomercatoweb.com/la-scheda-di-carlo-nesti
-18-12-2024
Carlo Nesti: "Juve: cose dell'altro Mo...tta"
Mettiamoci pure la resistenza relativa del Cagliari, che si è sciolto, come un budino, nel secondo tempo, pensando alla salvezza. Tuttavia, la maggiore verticalità del gioco della Juventus sarà un messaggio significativo per Motta, se vorrà insistere, in campionato, su certe varianti tattiche. Non a caso, i passaggi bianconeri, nella ripresa, sono stati appena 188, contro i 321 della prima parte della gara. Gli autori dei gol narrano un copione diverso dal solito. Vlahovic, imbeccato da Yildiz, più a suo agio al centro, a sostegno del serbo. Koopmeiners, più libero di esprimersi come tuttocampista. Conceicao, il valore aggiunto di una formazione, che ha soprattutto in lui l'uomo, in grado di fare la differenza. E Gonzalez, che dimostra quanto abbiano pesato, nelle rotazioni, certi talenti indisponibili. Motta, adesso, dimostri, come ha detto, di non essere un integralista.
-15-12-2024
Carlo Nesti: "Vi spiego la crisi della Juve"
Questo momento molto difficile della Juventus, non a caso, è lo specchio della situazione di Exor e Stellantis. Exor, di cui è amministratore delegato John Elkann, ha 3 settori in crisi: automobili, giornali e calcio. Gli interessi si sono spostati dall'economia alla finanza, con l'obbiettivo di massimizzare i profitti, attraverso grandi investimenti. Lo stesso John Elkann, conservando la proprietà della società bianconera, attua una promessa fatta al nonno, l'avvocato Agnelli, in punto di morte. Quest'ultimo gli disse: "Mi raccomando: non vendere la mia Juve". In effetti, negli ultimi anni, sono state ben 3 le ricapitalizzazioni, a beneficio del club: 400, 300 e 200 milioni. Il bilancio, tuttavia, resta in rosso: - 199 milioni. Esistono molti dubbi, di conseguenza, sulla continuazione della dinastia Agnelli. I dirigenti, e cioè il presidente Ferrero e l'amministratore delegato Scanavino, furono eletti dopo l'allontanamento di Andrea Agnelli (non dimentichiamolo: 9 scudetti!), con competenze specifiche, utili per gestire il ciclone-plusvalenze. Chiuso, amaramente, quel capitolo, dovevano essere sostituiti da uomini di calcio, ma ciò non è avvenuto. Con l'arrivo, da Napoli, di Giuntoli, è stato compiuto il primo passo di un progetto di rilancio. La scelta di Motta, come allenatore, è finita al centro di un palese equivoco. Tutti credevano in una transizione da Allegri risultatista, a Motta giochista, ma Motta si trova a metà del guado. Anche a Bologna, quando la squadra era in difficoltà, non disdegnava affatto difesa e ripartenze, e la vittoria contro il Manchester City è avvenuta con questa strategia. Ora, la gente si chiede quanto valgono veramente i nuovi acquisti (spesi 200 milioni), quanto hanno pesato gli infortuni (circa 100 assenze dall'inizio del torneo), quanto ha influito la cattiva gestione dei recuperi (senza comunicazioni esaurienti, nei confronti del mondo mediatico), e quanto ha contato un gioco "ruminante", con una costruzione bassa infinita, e sterile. Al futuro, la risposta decisiva.
-12-12-2024
Carlo Nesti: "Juve: finalmente il fuoco dentro"
Finalmente, come ha dichiarato Motta, una Juve "con il fuoco dentro". L'aspetto temperamentale, e agonistico, sulla scia del finale contro il Bologna, è stato l'aspetto più esaltante. Una condizione mentale, che deve essere abbinata all'aspetto tattico, e cioè la scelta intelligente di provare a pressare alto, per poi aspettare gli avversari, e colpirli a sorpresa, negli spazi lasciati dalla loro difesa. Sono stati tutti guerrieri, ma, in particolare, Di Gregorio, Gatti, Danilo, Locatelli, Conceicao, Yildiz e Vlahovic, oltre a Weah e McKennie. In questi casi, non bisogna rimanere abbagliati dal successo. E' giusto ricordare, che il Manchester City, comunque fortissimo nelle individualità, è la brutta copia di quello arcinoto. Non dimenticare, che, nel primo tempo, i bianconeri hanno dimostrato di potere, sicuramente, migliorare. E sottolineare che certi spazi, in campionato, è difficile trovarli, soprattutto contro le squadre medio-piccole.
-4-12-2024
Carlo Nesti: "Atalanta: Dea nell'Olimpo fino alla fine"
La Dea lassù, nell'Olimpo, fino alla fine. So, perfettamente, che in tanti dicono: "L'Atalanta, in primavera, mollerà". Io, invece, credo di no. Dopo 14 anni di Percassi (da 2 con Pagliuca), dopo 8 di Gasperini, e dopo la conquista dell'Europa League, esiste una convinzione, nei propri mezzi, che prima era solo passeggera. La rosa è profonda, e le seconde linee valgono quasi quanto i titolari. In porta Rui Patricio; in difesa Djimsiti, Toloi e Scalvini; sulle fasce Bellanova o Zappacosta, e Cuadrado; a centrocampo Pasalic; e in attacco Brescianini, Samardzic e Zaniolo, in attesa di Scamacca. Solo per i 2 mediani, De Roon ed Ederson, le alternative, all'altezza della situazione, scarseggiano. Otto vittorie consecutive in Serie A, e il quinto posto in Champions League, spiegano come la squadra bergamasca sia la più "europea" d'Italia. Il dentista di Grugliasco può "trapanare" chiunque.
-27-11-2024
Carlo Nesti: "50 anni di carriera: com'era il calcio"
Oggi compio 50 anni di attività giornalistica: stento a crederci, eppure è così. Il 27 novembre 1974, con il settimanale "Calciofilm", entrai in un mondo diametralmente opposto, rispetto a quello blindato di oggi. Durante la settimana, noi giornalisti assistevamo agli allenamenti a bordo campo. Quando finiva la seduta, si scattava, e si abbordava il giocatore di turno, cercando di strappargli qualche frase importante, e accompagnandolo verso lo spogliatoio. La domenica, dopo la partita, si entrava proprio, fisicamente, nello stanzone, dove gli atleti si stavano cambiando. Era frequente scambiare due chiacchiere, addirittura, mentre si insaponavano, nudi, sotto le doccie. Capitava spesso di diventare anche amici, andando prima a cena, e poi in discoteca insieme. Erano gli anni della "febbre del sabato sera", il nostro ingenuo ed edonistico Sessantotto. Sì... c'era una volta... e adesso... non c'è più.
Se volete leggere la storia della mia carriera...
“LA VITA E' ROTONDA”
di Carlo Nesti
Saggese Editori
-20-11-2024
Carlo Nesti: "Juve: i dubbi di Vlahovic sul gioco di Motta"
Per la prima volta, un giocatore della Juventus esprime un dubbio su Motta: è Vlahovic. Durante il ritiro serbo, l'attaccante ha dichiarato di trovarsi meglio con Stojkovic. Perché deve correre di meno, e può arrivare più lucido sotto porta. E perché ha, al suo fianco, una seconda punta, e non deve sempre "fare la guerra", da solo, contro 2/3 difensori avversari. Oggettivamente, sono frasi che fotografano una realtà. Nel 4-2-3-1 di Motta, con Conseicao e Yildiz larghi, e Koopmeiners trequartista centrale, dovrebbe essere quest'ultimo a garantire un supporto al serbo. Tuttavia, ciò avviene sporadicamente, e, con Gasperini, l'olandese non giocava così, ma da centrocampista puro. E' probabile che qualcuno, severamente, ricordi come Vlahovic, con oltre 10 milioni di Euro all'anno, dovrebbe adattarsi a Motta, e non il contrario. Ma questa... è un'altra storia.
-14-11-2024
Carlo Nesti: "Juve: solida, in attesa di diventare brillante"
Dopo 12 giornate di campionato, è lecito parlare di una Juventus solida, ancora in attesa di diventare brillante. "Solida", perché sono fatti inequivocabili l'imbattibilità, alla portata solo di PSG e Bayern, e la prima difesa del torneo, con 7 gol al passivo, senza un insostituibile come Bremer. "In attesa di diventare brillante", perché, pur avendo 4 giocatori avanzati, nel 4-2-3-1, si verticalizza, e si conclude ancora troppo poco, in rapporto al volume di gioco: nel derby, 4 tiri nello specchio della porta, e 2 gol. Credo che le 4 "stelle", Conseicao, Koopmeiners, Yildiz e Vlahovic, abbiano potenzialità notevoli. Ma Motta, dal canto suo, ha la consapevolezza, vedi Milan, di quanto sia difficile conservare l'equilibrio tattico, con uno schieramento del genere. Anche per questo il possesso palla medio è elevato (61,6%), ma soprattutto nella propria metacampo, dove l'allenatore ha finalmente trovato 2 mediani di copertura indispensabili: Locatelli e Thuram.
-12-11-2024
Carlo Nesti: "Quando stavo per diventare dirigente del Torino"
Approfitto di una intervista, rilasciata oggi dall'avvocato Gigi Marengo, su "Tuttosport", per svelarvi un segreto, legato al mio passato. Nell'estate del 2005, quella del tracollo del Torino di Cimminelli, furono i cosiddetti "lodisti", proprio con Marengo presidente, a salvare la società dal fallimento, ben prima di Urbano Cairo. Feci una proposta all'avvocato, che ringrazierò sempre, e lui la accettò con entusiasmo. Si trattava, in particolare, di formare una rete di osservatori, anche gente comune, che da ogni angolo d'Italia segnalasse, via Web, giocatori interessanti. Era un modo, ed eravamo soltanto nel 2005, quando Facebook era nato da appena un anno, di non servirsi esclusivamente dei procuratori, ma anche degli appassionati di calcio, spesso più informati degli addetti ai lavori. Ecco un brano del racconto "La nostra storia", scritto proprio da Gigi Marengo.
"La banca dati calcio non fu un’idea nostra, ma di Carlo Nesti, che mi contattò e con cui ebbi lunghe conversazioni finalizzate ad una successiva operatività e collaborazione. Il tutto era molto semplice, ma al tempo stesso oltre modo geniale. Punto di riferimento sarebbe stato proprio Carlo Nesti ed un sito creato e gestito insieme. Un sito di informazione completa sulla gestione delle società dilettantistiche (normative, incombenze, ecc.) e sulle modalità di allenamento (indicazioni tecniche, suggerimenti sanitari, tabelle preparatorie, ecc.) gestito da noi, con accesso riservato a disposizione di tutti gli allenatori delle società dilettantistiche italiane, su cui questi avrebbero potuto posare, secondo precise modalità, i profili dei ragazzi ritenuti da loro interessanti per società maggiori. Il Toro, visionati i profili pubblicati sul sito, a mezzo della propria rete di osservatori zonali avrebbe poi proceduto alle verifiche sul campo. Allorché un profilo fosse risultato di interesse, all’allenatore del ragazzo postante il suo profilo sarebbe stato riconosciuto un piccolo premio economico, anche in assenza di contrattualizzazione del ragazzo. Di fatto, si sarebbero portati in orbita Toro, in modo molto semplice ed economico, gli allenatori di centinaia di squadre dilettantistiche italiane, trasformandoli in soggetti del livello base dello scouting. Un’idea di Carlo Nesti, peraltro molto più complessa ed articolata di come qui da me sommariamente riferita, che sposammo immediatamente, con l’intento di darvi seguito già a partire da settembre. Il nostro ego era il Toro e non un ego smisurato personale, per cui ci piaceva molto acquisire, con il giusto riconoscimento dovuto, quanto ci veniva proposto e suggerito da altri".
-6-11-2024
Carlo Nesti: "Era giusto escludere Leao"
L'impresona del Milan, a Madrid, viene incontro, in un colpo solo, a 2 esigenze: trasmettere autostima nei giocatori, frustrati da tanti dubbi, e garantire fiducia a Fonseca, travolto da molte burrasche. Interessante una dichiarazione del tecnico: "E' stato più facile che a Monza...". E sì, perché le ragnatele tattiche del nostro campionato possono essere, talvolta, più indigeste del potenziale di una grande squadra, che, comunque, ti concede spazi. Condivido la mossa-Musah, si diceva un tempo "ala tornante", perché la diga Fofana-Desailly ha bisogno di altri gregari in fase di copertura. Qualcuno dirà: "Visto? Leao deve giocare sempre!". No: sbagliato! Fonseca ha fatto benissimo ad escluderlo, quando è stato necessario. Doveva dare una scossa caratteriale al portoghese, che è chiamato, finalmente, ad abbinare il temperamento alla eccezionale classe. E, in quel momento, aveva, in Okafor, un esterno sinistro alto più continuo e più pratico. Complimenti, mister!
-31-10-2024
Carlo Nesti: "Proposta Milan: adottare il 4-3-3"
Il Milan non partiva così male dal 2019-20. I tifosi rossoneri hanno vissuto le epoche di Berlusconi presidente (29 trofei), e di Rocco, Sacchi, Capello e Ancelotti allenatori. Non possono certamente gioire per la situazione odierna. Tuttavia, voltarsi indietro significa solo arrabbiarsi, senza badare al presente. La prima valutazione riguarda la difesa. Emerson Royal, Tiaw, Tomori ed Hernandez hanno deluso, e in attesa di riportarli ad un rendimento sufficiente, è necessario proteggere la retroguardia. Per questo motivo, credo che abbandonare il 4-2-3-1, e virare sul 4-3-3, possa essere redditizio. Purtroppo, non sono più i tempi di Tonali e Kessie, ci vorrebbero 2 Fofana, ma, non essendo ipotizzabile, vedrei bene un centrocampo a 3, con Musah, Fofana e Reijnders, attento a non sbilanciarsi eccessivamente. In attacco, schiererei il tridente Pulisic-Morata-Leao, con le alternative Chukweze e Okafor, come esterni alti.
-23-10-2024
Carlo Nesti: "Juve: la prima ferita fa male"
La prima sconfitta stagionale della Juventus apre una ferita, più che altro, per il modo, nel quale è maturata. Lo Stoccarda ha dominato la gara, con 22 tiri, dei quali ben 10 nello specchio della porta. La Juventus si è ridestata solo nel finale, ma con appena 1 tiro nello specchio della porta. Il primo dato rilevante è costituito dal fatto che la principale risorsa, e cioè la fase difensiva, comincia a prendere atto della grave assenza di Bremer. Se non fosse stato per un Perin gigantesco, i tedeschi avrebbero dilagato. Per fase difensiva, non intendo solo Savona, Danilo, Kalulu e Cabal, ma anche il filtro carente della mediana, priva di incontristi. Il secondo dato rilevante, pure stavolta, riguarda il gioco, soffocato sul nascere dal pressing avversario, e, comunque, lento e orizzontale. Conseicao, nel primo tempo, unico a saltare l'uomo, è stato sostituito, e la nuova catena di destra, Cambiaso-Weah, ha giocato solo uno spezzone del match. Troppo poco.
-16-10-2024
Carlo Nesti: "Trequartisti: propongo Yildiz al centro e Cambiaso a sinistra"
Le assenze accusate dalla Juventus, in primo luogo sempre quella pesantissima di Bremer, creano notevoli problemi a Thiago Motta. Ma non è la prima volta che situazioni di questo tipo diventano l'occasione per scoprire nuove risorse. Fermo restando il modulo 4-2-3-1, sarebbe importante schierare, come trequartista centrale, o, se preferite, "sottopunta", Yildiz. Il suo vero ruolo, per ovviare alla solitudine di Vlahovic, è quello, perché un "numero 10" non può essere confinato in una posizione laterale. Inoltre, con Weah esterno alto destro, dove giocano di solito Gonzalez o Conceicao, credo che Thiago Motta, sul fronte opposto, impiegherà Mbangula. Io, invece, dopo averne avuto convincente conferma in Nazionale, sarei curioso di vedere Cambiaso esterno alto sinistro, perché potrebbe sprigionare lo straripante dinamismo offensivo. In difesa, al suo posto, tornerebbe Cabal (o Rouhi).
-9-10-2024
Carlo Nesti: "Uragano arbitrale: necessario il Var "a chiamata""
Ormai, è fisiologico. All'inizio del campionato, il clima è molto "soft", come se le partite si giocassero in spiaggia. Poi, dopo 7-10 giornate, quando le posizioni in classifica cominciano a far tremare le vene e i polsi, ecco scatenarsi l'uragano arbitrale. Siamo arrivati a 20 rigori in più, rispetto alla Premier League. Credo che, come ha detto giustamente il designatore Rocchi, si dovrebbe pensare seriamente al Var "a chiamata", con non più di 2 opzioni per squadra. Penso, ad esempio, all'espulsione di Conseicao. L'arbitro Marinelli è stato troppo impulsivo: doveva prima sfruttare il monitor, e poi, magari, prendere le stesse decisioni, ma con una credibilità ben diversa, davanti a tutti. Al cospetto di troppi "rigorini", ripristinerei il concetto di "involontarietà". In materia di fuorigioco, ripristenerei anche il concetto di "luce", fra attaccante e difendente. Sarebbe un calcio più umano, e meno oberato da colpe millimetriche.
-2-10-2024
Carlo Nesti: "C'erano una volta le curve..."
Una cosa è la parola "missione". E altra cosa è la parola "mestiere". La figura dell'ultras nasce, di pari passo con il tifo organizzato, negli anni Sessanta. E' una intuizione del presidente della grande Inter Moratti, che capisce quanto sia importante, in casa e in trasferta, il sostegno dei propri tifosi. Così, quella dell'ultras diventa una autentica "missione": si tratta dei sostenitori più appassionati e disinteressati, che affrontano il calcio come un adrelanilico rito laico. Passano i decenni, e nelle curve, nonostante la presenza di tanti tifosi civili, avviene una trasformazione proporzionale all'imbarbarimento della società. Si impone l'attività dell'ultras come "mestiere", totalmente interessato, minimamente coinvolto dai colori di una squadra, e votato a delinquere. C'erano, dunque, una volta, le curve, quelle vere: io, anche se il mondo è cambiato, non le ho mai dimenticate.
-24-9-2024
Carlo Nesti: "Toro: quel felice paradosso"
Toro: un felice paradosso. Nel momento in cui la contestazione nei riguardi di Cairo diventa definitiva, la squadra sale, da sola, al primo posto dopo 47 anni. Dal mio punto di vista, la contestazione (non violenta) è legittima. L'aspetto che irrita i tifosi è la ripetuta cessione dei pezzi pregiati. Quest'estate sono stati venduti Buongiorno (35 milioni + 5 di bonus) e Bellanova (25 milioni), con un attivo finale di 32 milioni. Cairo vince quasi sempre l'Oscar dei bilanci, ma è chiaro che, ogni volta, si rischia l'impoverimento della rosa. In questa stagione, al contrario, i giocatori che hanno compensato le cessioni stanno garantendo un rendimento sorprendente. Sotto la guida di un Vanoli eccellente, ecco i Coco (7,5 milioni) e gli Adams (parametro zero) indossare i panni di trascinatori. Ricci e Ilic sono superlativi, e Vojvoda e Lazaro appaiono rigenerati. Per ora, semplicemente, si sogna, ma le basi sembrano concrete. Forza Toro!
-18-9-2024
Carlo Nesti: "Juve: una risposta agli avvoltoi"
Dopo la partita di Empoli, cominciavano a circolare, nell'aria, i primi avvoltoi: fallimento Juve. Falso. Ieri, ho avuto la conferma di quanto pensavo. I nuovi acquisti sono tutti buoni/ottimi giocatori, con l'unico dubbio di Douglas Luiz, che potrebbe essere superfluo. Paradossalmente, tuttavia, la pietra preziosa della partita, e cioè la fascia sinistra, ha visto protagonisti 2 giocatori, che erano già presenti nella stagione scorsa: il tardelliano Cambiaso, e il neo-Pinturucchio Yildiz. La profondità (McKennie e Koopmeiners) e l'ampiezza (Gonzalez e Yildiz), assenti a Empoli, sono state risorse fondamentali, con l'apporto di motivazioni superiori a quelle del campionato. I problemi, che in occasioni future potrebbero mettere in difficoltà Motta, sono 2. Con la formazione di ieri, la presenza di un solo interditore: l'eccellente Locatelli. E l'assenza di una alternativa per Vlahovic, a causa del lungodegente Milik.
-11-9-2024
Carlo Nesti: "Inter: perché Frattesi deve aspettare"
6 gol di Frattesi in Nazionale, giustamente, hanno incoraggiato la campagna mediatica a favore della sua promozione, nell'Inter, a titolare. Vorrei sottolineare, però, la differenza fra le esigenze di Spalletti, e quelle di Inzaghi. In maglia azzurra, ci sono 2 centrocampisti classici, Tonali e Ricci, e 2 punte più aprivarchi che bomber, Raspadori e Retegui. E' necessario, quindi, un incursore, che verticalizzi e segni, come Frattesi. In maglia nerazzurra, al contrario, ci sono già un regista, Calhanoglu, e 2 intermedi-incursori, Barella e Mkhitaryan, con i gol garantiti da Lautaro e Thuram. Un altro incursore, come Frattesi, modificherebbe l'equilibrio tattico della squadra, sbilanciandola in avanti. Il quasi venticinquenne talento, tuttavia, deve solo pazientare. L'Inter giocherà, ora che parte la Champions, una moltitudine di partite, e Mkhitaryan ha 35 anni. Lo spazio, a rotazione, per uno come Frattesi, è assicurato.
-4-9-2024
Carlo Nesti: "Milan: giusto proteggere Fonseca"
Nella seconda metà degli anni Ottanta, il Milan fu "maestro di comportamento", in un caso simile a quello di Fonseca. Berlusconi non si fece condizionare dai primi incidenti di percorso di Sacchi. A fronte dei malumori di alcuni giocatori, andò negli spogliatoi, e disse: "O seguite il mister, oppure ve ne andate". Soprattutto dopo poche giornate di campionato, ritengo che l'atteggiamento protettivo della società sia doveroso. Furlani e Ibrahimovic si sono schierati dalla parte di Fonseca, confortati dal fatto che Hernandez e Leao hanno capito l'errore. E' chiaro, d'altro canto, che se si arriverà ad un terzo del cammino, e il Milan continuerà a soffrire, l'allenatore verrà messo in discussione dai dirigenti. Personalmente, penso che la squadra risenta di una mancanza di equilibrio tattico. Là dove, nell'anno dello scudetto, erano Kessie e Tonali a fungere da filtro, davanti alla difesa, ora troviamo il solo Fofana: troppo poco.
-27-8-2024
Carlo Nesti: "Juve: la Signora diventa Signorina"
La Signora diventa Signorina (l'età). La Signora diventa Miss (capolista). La Signora convince per 3 motivi. 1) Il clima positivo e contagioso, che Thiago Motta ha saputo creare, e che coinvolge giocatori e tifosi, senza "saudade", ma con entusiasmo. 2) Il gioco offensivo, che rompe con il passato, e si esprime nonostante 2 infortunati, e 3 nuovi super-acquisti in meno. 3) La linea verde, che ha fatto irruzione nel campionato con l'esplosività, e i gol di Mbangula e Savona, a costo di lasciare in panchina Danilo e Douglas Ruiz. Ora, al di là delle piacevoli apparenze, occorre essere realisti, e verificare se queste risorse saranno in grado di piegare non solo chi lotta per non retrocedere (Como e Verona), ma anche chi ha ambizioni di alta classifica (a partire dalla Roma). I margini di miglioramento sono garantiti da Gonzalez, Conseicao e Koopmeiners: tanta roba.
-21-8-2024
Carlo Nesti: "L'assurdità dello strapotere dei giocatori"
Da molto tempo, sulla scia interminabile della legge Bosman, si sa che il potere dei giocatori e dei procuratori è aumentato in modo sproporzionato. Ma passi quello che succede, quando un atleta è libero di fare i propri comodi, una volta ceduto o svincolato. La situazione diventa inaccettabile, se esiste un contratto, e non viene rispettato. Le vicende di Koopmeiners e Lookman, nell'Atalanta, sono squallide. Uomini legati da un accordo, sottoscritto con grande soddisfazione qualche tempo prima, che decidono di ammutinarsi, arrivando ai certificati medici, per il ben noto "mal di pancia" estivo. In qualsiasi modo finiscano le 2 vertenze, non si può più tollerare che i giocatori di oggi, sempre consigliati da procuratori privi di qualsiasi etica, si ritengano onnipotenti. E' diventata una triste abitudine scavalcare le regole, e cadere nel fango del menefreghismo.
-13-8-2024
Carlo Nesti: "Juve: perché ufficializzare gli esuberi?"
Mi ha colpito la decisione della Juventus di togliere dallo store online le maglie di 8 giocatori considerati in esubero, primo fra tutti Chiesa. E' un fatto, che si presta ad una doppia chiave di lettura. La chiave positiva è rappresentata dalla chiarezza. Improvvisamente, una società, nota per la sua storica riservatezza, vira verso la comunicazione. La chiave negativa è costituita dalla svalutazione. E' possibile che mettere, ufficialmente, alla porta i giocatori in questione abbassi il loro "appeal" sul mercato. Dovendo scegliere, io opto per la seconda ipotesi, perché, in questo caso, la società non ha fatto un favore a Giuntoli, già molto in difficoltà nell'ambito delle uscite. Si trattava di una notizia anticipata da Motta, per cui non c'era bisogno di scomodare anche il marketing. Quelle maglie, almeno fino alla fine del mercato, hanno ancora un valore affettivo per molti tifosi bianconeri.
-6-8-2024
Carlo Nesti: "Juve: sicura di vendere Chiesa?"
Quello che mi colpisce, nel mercato della Juve, è la disinvoltura con la quale viene trattato Chiesa. Nella scorsa stagione, il popolo bianconero non aspettava altro che un'inversione di tendenza di Allegri, e l'agognato lancio del tridente Yildiz-Vlahovic-Chiesa. Adesso che questo sarebbe possibile, la società esclude addirittura dallo store la maglia dell'azzurro, e ufficializza la ricerca di una terza punta: Galeno, Gonzalez, Conseicao, Adeyemi, Sancho e persino Frattesi. Mi rendo conto che nessuno conosce esattamente i retroscena della vicenda. Ipotesi 1: la Juve ritiene ingiusto l'aumento dei 5 milioni di stipendio, in rapporto al rendimento di Chiesa. Ipotesi 2: la Juve ha appurato che il grave incidente, occorso al giocatore, ha lasciato scorie incancellabili. Io resto dell'idea che l'attaccante meritava una possibilità in più, soprattutto per la capacità di integrarsi con Yildiz e Vlahovic. Peccato...
-31-7-2024
Carlo Nesti: "Juve: varrebbe il 25% in meno senza Koop"
Qualche Juvepensiero personalmente, tanto per ingannare l'attesa dei nuovi acquisti. In porta, credo che Perin potrà giocarsela alla pari con DI Gregorio. Ha dimostrato, infatti, di valere Szczesny, e conosce già il peso della maglia. In difesa, Todibo al fianco di Bremer, con Danilo che è più di una riserva, è indispensabile, mentre a destra non venderei facilmente Djaló, pur avendo Cabal. Per il centrocampo, se non arrivasse Koopmeiners, il valore della squadra scenderebbe del 25%. La mediana è il reparto più importante della rifondazione, e con Douglas Luiz leader davanti alla difesa, e Khépren Thuran uomo di interdizione e raccordo, è fondamentale quel centrocampista offensivo, che manca dai tempi di Vidal. Per l'attacco, 2 certezze sono rappresentate da Vlahovic e Yildiz, mentre ammetto la scarsa conoscenza di Galeno, Adeyemi e Sancho. Nel mio cuore, c'è un'ultima chance per Chiesa, ma forse chiedo troppo.
-25-7-2024
Carlo Nesti: "L'esterofilia del mercato"
Diamo un'occhiata al tabellone del mercato, con una attenzione particolare agli acquisti stranieri. Inter: Martinez, Taremi, Zielinski. Juventus: Cabal, Douglas Luiz, Thuram. Milan: Jimenez, Morata. Napoli: Marin. Roma: Dahl, Le Fèe. Il 90 per 100 degli affari, estendendo la percentuale anche alle altre squadre, è rappresentato proprio dai giocatori stranieri. Dopo l'eliminazione dai campionati europei, è stato facile sottolineare i difetti degli atleti italiani. Ma quando si scopre che il 61 per 100 della Serie A è rappresentato da elementi stranieri, mentre in Spagna sono il 38 per 100, non si possono ignorare i nostri problemi di reclutamento. Acquistare giocatori italiani non è facile, mentre oltre confine i prezzi sono più convenienti. Tuttavia, finché non si porrà un limite all'impiego dei giocatori stranieri, almeno nelle formazioni giovanili, l'esclusione dai Mondiali sarà sempre dietro l'angolo.
-15-7-2024
Carlo Nesti: "Le novità di una grande Spagna"
Quattro titoli europei, con 7 vittorie su 7. Più netta di così non poteva essere la supremazia della Spagna, una Nazionale che ha proposto 2 novità nella storia dell'evoluzione del calcio. La prima novità: il tipo di crescita. Invece che spendere per un allenatore dal nome roboante, è stato scelto un tecnico federale come De la Fuente. A partire dalle Under più adolescenziali, ha allevato i singoli giocatori, che seguendo la stessa filosofia, sono arrivati fino alla prima squadra. La seconda novità: la variante del gioco. Sulla base di partenza del tiki taka, sono state innestare le verticalizzazioni, che hanno esaltato il dribbling di esterni come Yamal e Williams (n.d.r. - Precedentemente, per errore, era scritto Wilkins). Il recupero alto della palla, con pressing, raddoppi e smarcamenti, ha reso micidiale il contropiede corto. Carvajal, Cucurella, Rodri, Pedri, Fabian Ruiz e Olmo meritano il gradino più alto del podio, ma è stata la squadra intera ad apparire come un videogioco affascinante.
-9-7-2024
Carlo Nesti: "La Signora che verrà"
Può sembrare questa Juventus a quella di Boniperti e Allodi del 1970, all'insegna di ricostruzione e ringiovanimento? Allora si parlava di Capello, Spinosi, Landini e Bettega. Ma era una società con un potere d'acquisto superiore. Ora si parte, in difesa, con un obbiettivo centrato, Di Gregorio, bipede del gioco basso, e uno mancato, Calafiori. Sono certo che Cambiaso troverà posto a sinistra. E' a centrocampo che si vedono scintille di rivoluzione. Due posti su 3 assegnati: Douglas e Thuram secondo, nel segno di una tendenza più muscolare. Penso sia molto problematico scendere a 40 milioni per Koopmeiners, così come lavorare sui 7,5 milioni di Rabiot. Alla fine, il play maker potrebbe essere Fagioli. In attacco, con Vlahovic, dovrebbe trovar posto la scommessa Yildiz-Soulè, sottratti a qualsiasi contropartita. In dipendenza delle altre spese, avrebbe una sua ragion d'essere Sancho.