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U19 campione d'Europa, Ghisoni: "Abbiamo dimostrato come costruire una vittoria dopo un 5-1"

U19 campione d'Europa, Ghisoni: "Abbiamo dimostrato come costruire una vittoria dopo un 5-1"TUTTO mercato WEB
martedì 18 luglio 2023, 09:30La Giovane Italia
di La Giovane Italia
Il direttore de La Giovane Italia è intervenuto durante la trasmissione "Calciomercato e Ritiri" di TMW Radio per parlare del successo degli Azzurrini.

Durante il pomeriggio di Calciomercato e Ritiri, rubrica estiva di TMW Radio, il direttore Paolo Ghisoni è intervenuto per parlare del recentissimo successo dell'Italia di Alberto Bollini agli Europei U19.

Una partita tutt'altro che semplice per gli Azzurrini che, durante i gironi, avevano subito una pesante sconfitta contro i lusitani: "Il Portogallo era reduce da 15 partite: 14 vinte e una pareggiata. La sedicesima, poi, l'ha persa contro di noi. L'altra sfida non era andata benissimo: gli avevamo dato fastidio, ma poi è finita male. È importante il messaggio dato: abbiamo fatto vedere come costruire una vittoria dopo un 5-1 e rimediare, in corsa, a una qualificazione, centrata con un pareggio contro la Polonia non proprio in maniera brillante. Nella nostra storia, ricordo una squadra finalista (con Locatelli, Barella e Dimarco) subire 4 gol dalla Francia nel 2016 e "vendicarsi" solamente un anno dopo, eliminandola ai Mondiali. L'Italia è molto brava ad imparare dai propri errori e accorciare questa "forbice" in tempi brevi. L'altra sera, è vero, nessuno si aspettava questa partita da parte nostra, così come nella semifinale contro la Spagna. Applausi meritati a Bollini, che mastica calcio giovanile da tanto tempo e ha preparato la gara molto bene; poi personalmente vedo spesso parlare di calcio italiano da riformare dal punto di vista delle strategie e delle tattiche… Ma noi siamo questi. Siamo lì a difendere con i due Dellavalle, entrambi strepitosi, centrocampo con qualità e quantità, poi un paio di "funamboli" come Hasa e Vignato. Ritornando alla partita, devo dire che siamo molto bravi a far giocare male gli altri. Il Portogallo non ha praticamente calciato in porta, mentre noi abbiamo sfiorato il gol in tante occasioni".

"Se noto un'evoluzione rispetto al "vecchio catenaccio"? C’è questa storia abbastanza stucchevole tra "risultatismo" e chi invoca il grande calcio - ha proseguito Paolo Ghisoni nel suo intervento - Anche Sacchi aveva impostato il ciclo delle nazionali, raccolto poi da Viscidi, con questo "imprinting" di voler fare la partita in Europa, cambiando così il nostro DNA. Insomma, doveva essere una rivoluzione. Lo è stata in parte, nel senso che poi i ragazzi si adattano in base alle necessità. L'allenatore capisce di avere un materiale umano e tenta di dare una filosofia, che può anche essere quella ipotizzata, ma poi i giovani sono talmente un "soggetto sensibile" che bisogna adattarsi: chi lo fa in meno tempo, come noi, poi riesce a raggiungere risultati soddisfacenti. C’è stato qualche inserimento importante, c'è della bravura anche a pescare in giro per il Mondo: in Brasile, ad esempio, ci sono 33 milioni di italiani-oriundi. Siamo riusciti a puntellare, con alcuni giocatori, un gruppo che ha "lasciato a casa" giovani interessanti e di ottima prospettiva come Mancini, cercato negli anni scorsi anche dai top club europei".

"Ribadisco: sono stati bravi a scegliere. Kayode, scartato dalla Juve, ha ricominciato dalla Serie D e ora gioca nella Fiorentina. Ricordiamo tutti la situazione di Zaniolo, anche lui scartato dalla Fiorentina e che ha ricominciato dall’Entella. In questo "poco" dove, dice giustamente Stefano (Impallomeni), si sono dimostrati bravi Nunziata e Bollini a scegliere, ci sono anche questi errori di valutazione, perchè siamo una Nazione in cui i giocatori maturano tardivamente. Poi ci sono addirittura i semestri, che ora reggono solamente dal punto di vista dello scouting, in quanto si sono resi conto che, così facendo, perdono grandi opportunità nei cosiddetti tardivi. Un ragazzo può cambiare, completamente, da un momento all'altro. Vi porto l'esempio di Murru e il Cagliari. Matteoli, responsabile giovanile dei sardi, si ritrova ad agosto insieme alla squadra. Ad un certo punto, decide di interrompere l'allenamento perchè c'era un ragazzo che non riconosceva: era proprio Murru, che in due mesi era cresciuto di ben 14 centimetri. Questo per farvi capire come tutto può ridefinirsi, anche nel giro di pochi mesi".

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