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Reggina, Baroni: "Aiutare i ragazzi che studiano e giocano"

Reggina, Baroni: "Aiutare i ragazzi che studiano e giocano"TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
giovedì 11 marzo 2021, 08:45La Giovane Italia
di La Giovane Italia
La Giovane Italia vi porta alla scoperta dei nuovi talenti del calcio italiano, raccontandovi ogni giorno, alle 8:45, le storie dei giovani di casa nostra e dei club che scommettono su di loro

Oggi torniamo a parlare di calcio e studio, anche se l’attenzione de La Giovane Italia nei confronti della scuola è incessante e non si ferma mai. Un aspetto troppo importante per tutti, calciatori e non. Siamo volati allora a Reggio Calabria per parlare con Marco Baroni, tecnico della Reggina.

Mister, partiamo dal passato. Hai avuto modo di allenare Davide Vitturini, un ragazzo esemplare da questo punto di vista…
“L’ho conosciuto quando aveva poco più di 16 anni, un adolescente con la mentalità giusta oltre che un bravo giocatore sul campo. È sempre stato un ragazzo attento al percorso scolastico, una strada che ha continuato a portare avanti nonostante l’evidente impegno sul rettangolo verde”.

Che messaggio vorresti mandare ai giovani calciatori che abbandonano gli studi?
“È del tutto sbagliato, perché quando si è nel vivaio non è certo che la carriera prosegua ad alti livelli, anzi, a farcela sono in pochi. Non bisogna lasciare gli studi e a questo proposito anche le famiglie dovrebbero cercare di supportare i propri ragazzi, in tutti i modi e con tutti i mezzi. C’è da dire anche che il sistema non aiuta, scuola e calcio non sempre lavorano di squadra per favorire i calciatori che desiderano continuare a studiare. Poi è ovvio che il discorso è molto ampio, andrebbe analizzato dall’alto. Aggiungo però che questa non dev’essere una scusante, perché ci sono fortunatamente molte società ed istituti che collaborano a stretto contatto. Sono stato alla Juventus proprio nell’anno in cui fu aperto lo Juventus College e di situazioni simili ormai ce ne sono in moltissimi club”.

Hai mai incontrato qualche giocatore che ti ha stupito per dedizione nei confronti dello studio?
“Mi viene in mente subito Lorenzo Checchi, ai tempi della Primavera del Siena. Da Firenze passava a prenderci un pulmino e ci volevano una quarantina di minuti per arrivare al centro sportivo. Ricordo che mentre tanti suoi compagni si divertivano e scherzavano, o comunque facevano altro, lui apriva i libri e si metteva a studiare. Non è da tutti, mi è rimasto impresso”.

Nella rosa attuale della Reggina, c’è qualche giovane che studia?
“Dei ragazzi più piccoli che ho a disposizione c’è Christian Dalle Mura (difensore classe 2002 in prestito dalla Fiorentina, ndr) che è iscritto ad una facoltà di ingegneria informatica a Firenze. Elia Petrelli e Luca Chierico invece so che sono diplomati ma non hanno proseguito il percorso universitario”.

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