Inzaghi come Conte. Pioli in bilico, Rudi Garcia out. Juve allegramente per il titolo

Torna la rubrica sulle pagine di TMW con Marco Piccari - direttore di TMW Radio - che con il suo “Due di Piccari” racconta l'attualità del calcio italiano anche dopo la 12esima giornata con tre carte di scala quaranta. Il due di Cuori, di Picche e il Jolly.

Due di Cuori
Intanto partiamo con Dimarco che conquista un cuore enorme con un gol straordinario. L'esterno dell'Inter dipinge un affresco che entra nella grande galleria del calcio. Un gol che ricorderemo per anni. Detto questo va sottolineato il grande lavoro di Inzaghi, anche contro il Frosinone la sua squadra ha confermato tutta la forza. L'Inter attacca con più soluzioni, si difende di squadra e la qualità domina sempre. 6 tiri in porta e 7 occasioni create, partita in controllo contro un avversario ben organizzato. Un grande gruppo, quello nerazzurro, cresciuto in entrambe le fasi di gioco. Questa è la squadra di Inzaghi che dopo 12 partite sale a 31 punti, ed eguaglia Conte nella stagione 19-20. La strada per superarlo è tracciata.

Due di Picche
Ormai è una costante delle ultime giornate: la carta negativa la pesca il Milan. La squadra di Pioli domina contro il Lecce nel primo tempo e poi nella seconda parte del match, al primo episodio negativo, si scioglie come neve al sole. Non solo il Milan viene rimontato ma ha rischiato anche di perdere. Salvati da un banale pestone che non ha certo bucato lo scarpino al difensore rossonero.  Ultime 4 partite, 2 punti, 6 reti subite e seconda rimonta incassata: una squadra fragile e senza personalità. Tutti bellini ma mai cattivi e Pioli non sembra poter influire su questo aspetto. Una squadra ad intermittenza come Leao. Dopo 12 partite un pensiero si fa sempre più forte: Pioli è ancora il tecnico giusto?
Una nota negativa va anche alla Var. Annullare il gol del Lecce, per un pestone dell'attaccante giallorosso al difensore rossonero,  è tipico di questo calcio televisivo e poco romantico. Negli anni 80 un pestone era una carezza, quello era calcio vero.
Bruttissima giornata del Napoli che perde in casa contro l'Empoli. I campioni d'Italia sono senza idee e anima: una confusione totale. Game over per Garcia, ma il  Presidente De Laurentis dovrebbe chiedere scusa per aver scucito in anticipo lo scudetto dal petto degli azzurri.
Chiudiamo con il derby Lazio -Roma che termina 0-0. Poche emozioni e poco gioco è sembrato di tornare indietro alle stracittadine del 1990. Partita triste.

JOLLY
Brutta, noiosa, tosta ma efficace: questa è la Juve. Il Jolly lo pesca la squadra bianconera in panchina, non è un giocatore ma il suo allenatore Max Allegri. Se alla seconda sosta la Juve è così in alto il merito è del tecnico. La squadra ha ritrovato l'identità Allegriana; concreta e pronta a soffrire per poi colpire; anche contro il Cagliari si sono viste queste caratteristiche. Settimo risultato utile consecutivo, quinta vittoria e un solo gol subito. Il gioco può aspettare ma Max non si può nascondere: la Juve allegramente può lottare per il titolo.
Un altro jolly lo pescano il Monza e Spalletti: e si chiama Andrea Colpani. Un trequartista di qualità che anche contro il Torino è stato fondamentale. Il giocatore di Palladino costruisce e segna il pareggio. Sei le reti segnati e 5 i punti portati alla squadra: decisivo.  Spalletti lo ha capito e l'azzurro è di Colpani.