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Italia in Nations League. La prima volta di Comuzzo e Savona: "Un sogno essere qui"

Italia in Nations League. La prima volta di Comuzzo e Savona: "Un sogno essere qui"
mercoledì 13 novembre 2024, 00:53I fatti del giorno
di Tommaso Bonan

Prosegue a Coverciano il raduno della Nazionale, attesa delle gare contro Belgio e Francia. In questa settimana si deciderà il futuro dell’Italia, a cui basta un punto per conquistare la qualificazione aritmetica ai quarti di finale di Nations League. Nel frattempo, però, i protagonisti della conferenza stampa sono stati Pietro Comuzzo e Nicolò Savona, che hanno varcato per la prima volta il cancello del Centro Tecnico Federale. Ecco le dichiarazioni integrali dei due giocatori di Fiorentina e Juventus:

Le dichiarazioni integrali di Savona: "Quali consigli mi ha dato Chiellini? E' una persona che mi ha dato parecchi consigli. Quello più grande è di mantenere sempre la stessa umiltà e lavorare duramente per raggiungere gli obiettivi prefissati. Dal punto di vista tecnico, quello di migliorare allenamento dopo allenamento e di lavorare sodo".

Quando hai pensato di poter raggiungere questo livello?
"Te ne accorgi stando vicino a campioni di questo calibro. Da parte mia, quando ho iniziato il ritiro con la Juventus. Arrivare a raggiungere questo obiettivo è un sogno che si realizza, ti alleni con giocatori forti".

Sei valdostano. Hai mai pensato di fare lo sciatore?
"Ho la casa sulle piste da sci, da piccolo ho fatto diverse gare. Poi a dieci anni ho dovuto scegliere tra calcio e sci e ho scelto il calcio, anche perché lo sci non mi piaceva particolarmente. Gareggiavo nello slalom".

Puoi giocare sia esterno che centrale. Senti di poter essere utile anche da braccetto?
"Ricoprire diversi ruoli al giorno d'oggi è molto importante. Le mie caratteristiche sono di spinta e di difesa, ma lo scorso anno ho fatto principalmente il terzo di difesa. Posso ricoprire entrambi i ruoli e questo credo sia una cosa a mio vantaggio".

Che obiettivo hai col club?
"Il nostro obiettivo di squadra è arrivare il più in alto in classifica e lavoriamo per questo. Ora però siamo qua una settimana e lavoriamo per la Nazionale".

Qual è il miglior consiglio che ti ha dato il tuo allenatore?
"Motta parla molto con noi ragazzi, a tutta la squadra. Sicuramente si sta focalizzando sull'atteggiamento di ogni singolo ragazzo, al mister piace vederci allegri negli allenamenti e stiamo cercando di portare un ambiente sereno nello spogliatoio. Mi sta dando parecchio spazio e cercherò di ripagarlo al meglio".

Qual è il rischio da evitare da ora in avanti?
"Il difficile deve arrivare, so che devo mantenere la stessa umiltà. Dedizione e costanza sono le qualità con le quali sono arrivato fin qui e non le dovrò mai smarrire. Cercherò di restare così come sono".

Quanti messaggi ti sono arrivati dopo la convocazione? Vuoi ringraziare qualcuno? Darai a qualcuno la maglia dell'esordio?
"Parecchi messaggi, è una cosa più unica che rara la convocazione. Tanti mister mi hanno aiutato per arrivare fin qui, ce ne sono 5-6... Parecchie persone mi hanno scritto per la prima maglia con la Nazionale, ma me la terrò".

Quali sono le vostre emozioni nel varcare questo cancello? Cosa vi ha detto Spalletti?
"Per me è la prima volta qui, c'è un bel gruppo ed è una bella emozione. Spalletti mi ha accolto davvero bene e io l'ho ringraziato".

Chi vorresti sfidare? Quale partita vorresti giocare?
"Non saprei, dico Italia-Francia a San Siro ma già solo essere qui è una emozione fortissima. Sfidare Doku del Belgio sarebbe un bel test...".

Le dichiarazioni integrali di Comuzzo: "Quando un bambino inizia a giocare a calcio e vede la Nazionale in TV il sogno è quello, essere con loro. Varcare queste porte è il sogno più grande che potessi raggiungere. Non ho festeggiato, non ho fatto nulla di che. Ho parlato con la mia famiglia, siamo molto riservati e festeggiamo tra di noi. Ma nessuna festa".

Ieri sei stato paragonato a Pietro Vierchowod. Ti senti quel tipo di difensore? O sei più un difensore alla Calafiori che vuole partecipare alla manovra?
"Mi sento più a mio agio nella marcatura, nel duello, è quello che mi esalta di più. Non voglio limitarmi, però, voglio diventare concreto e migliorare dal punto di vista tecnico e nella fase di costruzione. Voglio apprendere da calciatori come Bastoni e Calafiori: voglio diventare un difensore completo cercando di limitare le mie pecche maggiori".

Quando hai pensato di poter raggiungere questo livello?
"Quando ho esordito con i grandi in Serie A. Da gennaio di quest'anno sono rimasto fisso in prima squadra e lì ho capito di poterci rimanere. Per quello che ho raggiunto ora, un pensiero va a mia mamma, se lo faccio è soprattutto per lei".

Ieri Spalletti ha parlato della tua capacità di concentrazione
"Sicuramente è una mia qualità, per come sono stato educato è una cosa su cui punto molto. Quando si va in campo è la testa a fare la differenza, per un difensore ancora di più".

Che legame hai con la Nazionale e con l'inno? Hai detto che è il più bello del mondo
"Per me l'inno di Mameli è il più bello del mondo, ti fa capire l'importanza e la bellezza di questo paese. Cantarlo sul campo è la cosa più bella che potessi immaginare. Il tuo idolo è Chiellini? Sì, l'Europeo del 2021 l'ho vissuto in maniera bellissima. Vedere Chiellini giocare quelle partite e vederlo alzare il trofeo è stata una gioia immensa".

Che obiettivo hai col club?
"Come squadra cerchiamo di lavorare ogni giorno per migliorarci. Siamo lassù e vogliamo rimanerci: ora alla Fiorentina non ci penso però, penso a questi giorni con la Nazionale".

Qual è il miglior consiglio arrivato dall'allenatore?
"Palladino mi dà consigli sul campo e sul come migliorare. La cosa bella del gruppo Fiorentina è proprio il gruppo, se siamo lì è perché ce lo stiamo meritando e lottiamo il più possibile per restare lì in alto".

Qual è il rischio da evitare da ora in avanti?
"Si dice che arrivare in alto sia la cosa più facile, il difficile è rimanere. Mio papà mi dice sempre di costruire basi solide per restare saldo in alto e io credo di averlo fatto. Poi può capitare di tutto, ma lavorerò per cercare di restare in alto".

Quanti messaggi ti sono arrivati dopo la convocazione? Vuoi ringraziare qualcuno? A chi darai la maglia dell'esordio?
"Tanti messaggi sono arrivati, forse quello più bello è stato quello del mio papà. Ho sentito diversi mister che ho avuto e li ringrazierò tutti per questa salita fino alla Nazionale. La maglia me la terrò io, la condividerò con la mia famiglia".

Quali sono le vostre emozioni vedendo Coverciano? Cosa vi ha detto Spalletti?
"Sono stato qui più volte, ma arrivarci per rispondere alla convocazione della Nazionale maggiore è una emozione molto più grande. Ho salutato il mister, l'ho ringraziato. Questo gruppo è fantastico, un gruppo di giovani, faremo di tutto per fare bene".

Chi vorresti sfidare? Quale partita vorresti giocare?
"Essere qui è una grande emozione. Dovendo scegliere, dico Italia-Francia perché è in Italia e a San Siro. Avversario? Chi capita davanti, contro Lukaku col Belgio sarebbe un gran bel test".

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