Calhanoglu: "L'addio all'Amburgo non è stato piacevole, ma il mio cuore è ancora con i tifosi"

"È stato meraviglioso giocare di nuovo nel Volksparkstadion di Amburgo dopo dieci anni. E poi segnare qui in una partita dell'Europeo". Parola di Hakan Calhanoglu, capitano della Turchia che ieri ha vinto 2-1 contro la Repubblica Ceca, aggiudicandosi di diritto il passaggio agli ottavi di finale con la sua Nazionale. Decisiva l'espulsione di Antonín Barák dopo soli 20 minuti, visto che il match contro i cechi è stato parecchio impegnativo.

Il centrocampista dell'Inter però ha messo lo zampino sulla partita, timbrando il momentaneo 1-0 con uno splendido colpo da biliardo al 51' minuto, festeggiando la rete con le braccia larghe davanti la Tribuna Nord gremita di tifosi turchi. Un'emozione unica per Calhanoglu che nel 2012 sbarcò proprio in quello stadio per vestire la maglia dell'HSV. Non proprio un ricordo felice: "La mia partenza da qui non è stata piacevole in quel momento. Non mi è stato dato un buon consiglio all'epoca. Per questo sono ancora molto dispiaciuto. Amburgo è una grande città. L'HSV ha dei super tifosi", ha confessato ai microfoni della BILD.

Difatti nel 2014 Calhanoglu volle trasferirsi a tutti i costi al Bayer Leverkusen e si prese anche delle settimane di permesso per malattia, portando poi a termine il trasferimento per un affare da 15,25 milioni di euro. Un comportamento di cui l'interista si pente e ora, di fronte al settimo posto in seconda divisione dell'Amburgo, prova tristezza: "Il mio cuore è ancora con i tifosi dell'HSV. La città merita la promozione. Spero che si riprendano e tornino in Bundesliga", la chiosa.