Un'improbabile e parziale griglia di partenza della Serie A dopo un calciomercato mai visto e ricco di incredibili colpi di scena. E non è certo finita qui
Primo giorno di scuola, notte prima degli esami, gli ultimi semafori che si spengono in attesa del via al gran ballo. Senza troppi giri di parole e antefatti: divisi in quartine, più prosaiche che poetiche, le venti di Serie A nell'ipotetica, improbabile e certamente parziale griglia del campionato.
Prima fila Napoli, Inter, Milan, Juventus
Inevitabilmente tutti contro il Napoli anche se Garcia al posto di Spalletti cambia le carte in tavola. Vincere è difficile, farlo come gli azzurri è un capolavoro ma confermarsi è un'impresa ancora più dura. Poi gli azzurri hanno stupito il mondo, adesso non partono più come underdog e per Osimhen, Kvaratskhelia e soci c'è l'impresa più complicata: dimostrare di essere ancor ai migliori. Farlo è difficile, per questo mettiamo le due milanesi sullo stesso piano: nonostante un mercato complicatissimo, dove le strategie iniziali (Vicario, Lukaku) sono andate a farsi benedire, l'Inter ha una rosa completa in ogni reparto. L'attacco però sarà all'altezza di quello col belga e Dzeko? E' il grande dubbio, così come quello sul Milan: dopo la rivoluzione d'estate, saprà Pioli mettere insieme tutti i tasselli del domino? L'amalgama è la cosa più dura da trovare dopo la rivoluzione estiva. Come non mettere la Juventus in questa fascia, poi? Senza Coppe può andare all-in sul campionato e chissà che non faccia uno scherzo a milanesi e Napoli. Certo è che se il gioco di Allegri non migliorerà, allora altro che titolo...
Seconda fila Lazio, Atalanta, Roma, Fiorentina
La carta, la dannatissima carta. Quella che lo scorso anno non ci ha fatto pensare al Napoli scudettato e alla Lazio in Champions. Chi ne aveva meno, sulla carta, ai blocchi di partenza, dei biancocelesti delle prime quattro potenziali? Forse se la giocava con la Roma, con il Napoli, invece che capolavoro di Sarri. E dovrà farne un altro per riuscire a finire davanti a squadre col budget superiore al suo come le quattro sopra citate. Il mercato ha allungato la rosa e rinforzato l'undici, l'Atalanta è la possibile grande sorpresa proprio per i piani altissimi della Champions. Da Bergamo segnalano un Gasperini mai così felice, soddisfatto e carico per il mercato fatto dai Percassi. Sulla Roma il grande rebus è legato al rapporto Pinto-Mourinho e a un mercato d'attacco che per ora non soddisfa l'allenatore: stanti le cose, è quella più leggera davanti e l'umore dello Special One rischia anche d'essere condizionante. Certo: la rosa costruita (eccezion fatta per il 9) è di altissimo valore, forse la seconda-terza miglior mediana d'Italia. La Fiorentina ha soddisfatto le richieste di Vincenzo Italiano, per questo può essere quella che può staccarsi definitivamente dal treno delle 'altre' e aprire l'era delle otto sorelle. Da capire ancora in quale posizione, sulla carta è tra la sesta e l'ottava.
Terza fila Torino, Udinese, Sassuolo, Genoa
A metà del guado, a caccia di un posto tra le prime dieci. I tifosi del Torino hanno il dubbio legato all'attaccante ma se da qui a fine mercato Cairo dovesse riuscire a tenere Ricci e Schuurs, e a regalare un altro paio di colpi pesanti a Juric, ecco che potrebbe arrivare la sorpresa. Al netto del caso (non ha colpe) Samardzic, l'Udinese ha costruito una rosa interessante: sarà però quella della prima o della seconda parte della scorsa stagione? Dipende tutto da mister Sottil. Il Sassuolo è diventato una certezza tra le prime dieci in Serie A, chiaro è che la permanenza o meno di Berardi può spostare l'asticella. Però hanno costruito una squadra che può stupire e pure sorprendere (forse anche da Europa con la maturità di Dionisi). Il Genoa si candida al ruolo di rivelazione ma è chiaro che sul piatto ci siano l'inesperienza di Gilardino (dall'altra le indubbie capacità) e una rosa fortemente rivoluzionata.
Quarta fila Bologna, Monza, Empoli, Cagliari
Il Bologna vale forse qualcosa di più ma il punto è che ha perso il centravanti a pochi giorni dal via al campionato e Thiago Motta ha lanciato strali verso il mercato della società. C'è il rischio Caporetto, anche se Sartori ha le capacità per gestire la situazione e intervenire sul mercato. Il Monza è al secondo anno in A, il primo senza Silvio Berlusconi, ed è reduce da un mercato sì d'esperienza ma low cost. Obiettivo decimo posto per i brianzoli, poi c'è la fascia di quelle che tecnicamente si giocano la retrocessione. Al momento sembra più avanti di tutte l'Empoli, perché Corsi, Accardi e Zanetti hanno dimostrato di essere delle garanzie anche negli anni in cui i big (Vicario, Parisi), lasciano. Poi il Cagliari ma in ballottaggio: la certezza è Ranieri ma nel reparto avanzato al momento serve certamente di più.
Quinta fila Salernitana, Lecce, Hellas Verona, Frosinone
Riscattare Dia per la Salernitana è stato uno sforzo pesante ma basterà? Sul mercato è rimasta inaspettatamente ferma, al netto di scommesse e ritocchi. Ci aspettavamo sicuramente di più dal club di Iervolino. Il Lecce è qui per budget, per investimenti, perché non può essere altrimenti. Poi Corvino tira sempre fuori il coniglio dal cilindro e riesce sempre a stupire con le sue novità. Ha cambiato in campo e panchina, se D'Aversa dovesse da subito trovare la strada giusta e valorizzare le grandi scommesse dei salentini, ecco che potrebbe sorprendere. Sull'Hellas, soliti dubbi: è reduce da un cambio in panchina (è arrivato Marco Baroni) e in campo, le incognite dopo l'ultima stagione non mancano. Infine il Frosinone: Angelozzi è capace di grandi capolavori sul mercato ma tra budget ed esperienza in Serie A, è certamente quella che parte dietro. Ma come dimostrano Napoli e Lazio la scorsa stagione, la carta è ben altra cosa rispetto a come finisce il campionato...