Pogba alla Juve, ecco perché a gennaio si può fare. La regia di Raiola. Anche Haaland nel futuro bianconero. Dybala addio. Processo a Conte. Inter fra Allegri e Inzaghi
Pogba torna alla Juve? Se ne parla praticamente dal giorno dopo la sua partenza per Manchester ma, d’improvviso, quella che sembrava una suggestione o per qualcuno un sogno, potrebbe diventare realtà già nel mercato di gennaio. Cosa ha fatto cambiare la prospettiva?
Due o tre cosette che racconteremo, ma soprattutto la regia di Mino Raiola che sta dando una mano alla Juve in questa difficile fase di cambiamento e di ringiovanimento. E di questi tempi avere Raiola come alleato non è poco.
Cosa è successo?
Il superprocuratore per annunciare ufficialmente la volontà di Paul Pogba di lasciare Manchester ha scelto Tuttosport, il giornale di Torino, il quotidiano sportivo più vicino ai tifosi della Juventus e siccome niente succede per caso, da qui dobbiamo ricominciare. Non solo il centrocampista francese vuol lasciare l’Inghilterra, ma gli piacerebbe tornare alla Juventus, in quella squadra dove ha dato il meglio della sua carriera. Guarda caso, proprio ieri Pogba è tornato a seguire la Juventus su Instagram. Guarda caso. Quella squadra dove manca un centrocampista con le sue caratteristiche. Il dado è tratto, direbbero quelli che amano la storia.
Ed è evidente che Raiola abbia aperto una corsia privilegiata per la Juventus nella corsa al giocatore che piace anche al Real e al Psg.
Ma Pogba non costava troppo e soprattutto non aveva un ingaggio (circa 15 milioni con i bonus) improponibile per la Juventus?
Certo, ma è un discorso vecchio, nel frattempo cose e situazioni nel calcio e nel mondo sono cambiate velocemente e Raiola è maestro nel cavalcare le opportunità. Il coronavirus ha stravolto l’economia mondiale e ridimensionato anche il mondo del calcio. Cifre normali un anno fa oggi sono improponibili. Nel caso di Pogba, poi, avvicinandosi anche la scadenza del contratto (2022), la valutazione potrebbe arrivare oggi a una cifra fra cinquanta e sessanta milioni. Anche al Manchester, inoltre, dopo la richiesta di cessione del giocatore e l’eliminazione dalla Champions con entrate ridimensionate, conviene realizzare il prima possibile per evitare ulteriori svalutazioni. L’operazione si può fare già a gennaio? Raiola ci lavora.
Ma dove prende i soldi la Juventus? Ecco un altro incastro che sta per andare a dama. Guarda caso tra i bianconeri c’è un giocatore importante ai margini del nuovo progetto tecnico firmato Pirlo e parlo, ovvio, di Dybala. In più, anche per Dybala come per Pogba, c’è il contratto in scadenza nel 2022 e il rinnovo è difficile. L’argentino pare abbia chiesto cifre astronomiche, c’è chi dice dieci netti, qualcuno è salito fino a quindici, e con questi numeri l’accordo è difficile. Se non impossibile. E se proprio questa cifra deve essere sganciata, la Juve in questo momento preferisce spenderla per Pogba, giocatore più utile, che per un Dybala che fa fatica e non da oggi. Per recuperare risorse Raiola potrebbe aiutare la Juve piazzando Bernardeschi (guadagna quattro milioni) in una squadra importante. Inoltre, sempre per abbassare il monte ingaggi, si cercherà di piazzare Khedira che di milioni ne guadagna sei.
Ma Dybala può andare al Manchester in cambio di Pogba?
Su questo si lavora. Già l’anno scorso s’era ipotizzato uno scambio con Lukaku quando la Juve cercò di inserirsi nelle strategie dell’Inter e il giocatore argentino non rimase insensibile. Comunque Dybala ha mercato anche in Spagna, campionato che gli si addice molto e in questa fase di rinnovamento delle due grandi Real e Barca, potrebbe essere un’altra strada da battere. Qualcuno obietterà che la Juve resterebbe con pochi attaccanti, ma sullo sfondo c’è sempre Mino Raiola che meno di un anno fa ha portato Haaland al Borussia con una clausola rescissoria a 70 milioni nel 2022. Si può anticipare la cessione di un anno?
Con Raiola niente è impossibile e la Juve sistemerebbe anche il dopo Ronaldo, sia che vada via l’estate prossima che nel 2022.
In Mino veritas, direbbe il latinista.
E non fatevi incantare dalla grande prestazione della Juve a Barcellona, è evidente che questa squadra in restyling abbia bisogno di immettere giocatori di caratura superiore a centrocampo (soprattutto) e in attacco per il dopo Ronaldo. In difesa le basi sono state gettate, il fuoriclasse c’è, è stato preso De Ligt che sarà il leader per i prossimi quindi anni, il nuovo Chiellini. E’ chiaro che qualcosa andrà fatto anche lì e Alaba in scadenza con il Bayern può diventare un obiettivo anche se la concorrenza è folta.
A proposito di concorrenza, la presa di posizione di Pogba “via da Manchester”, ha fatto scattare l’attenzione anche di Marotta, l’uomo che lo portò alla Juve, ma in questo momento i nerazzurri hanno poco appeal internazionale. Sotto questo aspetto l’eliminazione dalla Champions è stato un pesante ritorno indietro. E adesso che fare?
Ieri pomeriggio ci sarebbe stato un lungo faccia a faccia fra Conte e la dirigenza. Il popolo nerazzurro si augura l’esonero del tecnico, un sondaggio del nostro giornale online parla addirittura di oltre il settanta per cento dei favorevoli, ma come spiegato più volte, cacciare oggi Conte e riprendere un altro allenatore di prima fascia (Allegri?) costerebbe una cifra vicina ai cento milioni compreso lo stipendio di Spalletti che ancora corre fino al giugno prossimo. Cinquanta servirebbero per liquidare Conte, un nuovo allenatore di sicuro chiederebbe un triennale come minimo da cinque milioni che fanno un’altra trentina, più annessi e connessi e Spalletti, vedete di che cifre parliamo. Quando vi dicevo che Conte e l’Inter sono legati per forza e non per amore, questa è la realtà.
E’ evidente che di fallimento trattasi. La mia stima per Conte in assoluto resta, ma anche la partita dell’altra sera l’ha toppata. Avrebbe dovuto pensare a qualcosa di diverso per sorprendere lo Shakthar. Perché non l’ha fatto? Almeno a inizio ripresa l’assetto andava cambiato. Sembrava la serata per Eriksen, per la sua fantasia, le sue giocate, il calcio a volte offre certe situazioni che vanno sfruttare, ma Conte ha scelto di andare avanti con le sue idee, la sua razionalità, senza cercare un colpo di genio. In questo momento gli mancano proprio la genialità e le intuizioni che nel passato aveva. Perché?
Torno a un rapporto che non sembra sereno e a una squadra che non sente dentro. Prima o poi sapremo perché. Certo, oggi non gli resta che vincere lo scudetto. Per salvare la stagione e la faccia, deve andare a conquistare il tricolore e poi, forse, sarà divorzio lo stesso. Il discorso, comunque, riaffiorerà se l’Inter non diventerà presto protagonista almeno in serie A. E visto che il futuro è adesso (cit. Baglioni) secondo indiscrezioni nel mirino dei dirigenti nerazzurri ci sarebbe Simone Inzaghi, tecnico in carriera che piaceva a Marotta già ai tempi della Juve e costa cifre abbordabili. Basta aspettare e ne vedremo delle belle attorno alla polveriera Inter riaccesa in nome e per conto della Champions.