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Perché Bellanova è stato preferito a Orsolini, quali sono le scommesse di Spalletti, chi sono i pilastri di questa Nazionale: ciò che c'è da sapere sulle scelte per l'Europeo

Perché Bellanova è stato preferito a Orsolini, quali sono le scommesse di Spalletti, chi sono i pilastri di questa Nazionale: ciò che c'è da sapere sulle scelte per l'EuropeoTUTTO mercato WEB
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venerdì 7 giugno 2024, 16:10Editoriale
di Raimondo De Magistris
Nato a Napoli il 10/03/88, laureato in Filosofia e Politica presso l'Università Orientale di Napoli. Lavora per TMW dal 2008, è stato vicedirettore per 10 anni. Inviato al seguito della Nazionale

L'Italia si riunirà di nuovo quest'oggi. Dopo aver archiviato la prima parte di ritiro, dopo qualche infortunio, le riflessioni e i tagli, Luciano Spalletti quest'oggi a Coverciano ritroverà i 26 calciatori che ha scelto per affrontare l'avventura in Germania. Non ci sono Provedel, Ricci e Orsolini che continueranno ad allenarsi in separata sede dovessero sopraggiungere dei problemi. Però le scelte però sono fatte e sono decisioni che indicano l'orizzonte che vuole inseguire Luciano Spalletti: una Nazionale fluida, che ha dei punti fermi ma che deve essere rapidamente in grado di cambiare pelle. In base all'avversario, fiutando i momenti della partita.

Perché Bellanova è stato preferito a Orsolini
Al momento dei tagli Spalletti ha deciso di sacrificare l'unica ala di piede mancino presente in rosa e ha depennato Riccardo Orsolini: l'esterno del Bologna ha steccato la gara contro la Turchia nel suo Dall'Ara, ma resta a casa per motivazioni più profonde. In un 4-2-3-1 a trazione anteriore il suo posto può essere ricoperto da Federico Chiesa, poi solo alternative come Cambiaso, Bellanova e Di Lorenzo che assicurano maggiore copertura. Soprattutto, gli danno alternative quando dalla difesa a quattro si passerà a quella a tre.
E qui arriva la vera spiegazione all'assenza di Orsolini: Darmian, Dimarco, Di Lorenzo, ma anche Bellanova, Cambiaso ed El Shaarawy sono tutti calciatori che - seppur con caratteristiche diverse - rappresentano delle possibilità quando Spalletti dovrà scegliere esterni a tutta fascia da inserire nel 3-5-2 o nel 3-4-2-1. Tante possibilità diverse, a conferma che questo assetto tattico sempre più dominante in Serie A sarà centrale e importante anche nelle notti tedesche degli Azzurri.

Quali sono le scommesse di Spalletti
Il taglio di Samuele Ricci è arrivato all'indomani dell'ottima impressione che il centrocampista del Torino ha destato nel test con l'Under 20. Ricci è stato sacrificato sull'altare di Nicolò Fagioli, la grande scommessa di Luciano Spalletti. La convocazione del centrocampista della Juventus figlia di una intuizione arriva da un commissario tecnico che negli ultimi anni ha scovato e valorizzato registi come pochi altri (Pizarro, Brozovic e Lobotka, giusto per citare i più famosi). Ora c'è Fagioli, calciatore che 'vede cose che gli altri non vedono' e rappresenta un'alternativa reale e diversa a Jorginho. Il calciatore classe 2001 arriva a questo Europeo dopo due sole presenze in questo 2024 e ci arriva per una motivazione squisitamente tecnica che nulla ha a che vedere con quanto accaduto negli ultimi mesi.
L'altra grande scommessa del nostro commissario tecnico è Michael Folorunsho. Già chiamato a marzo ma poi lasciato ai margini negli States per un problemino fisico, il centrocampista di proprietà del Napoli è tornato in Nazionale due mesi e mezzo dopo perché è quel calciatore con scocca e motore che tanto piace al nostro commissario tecnico. Abbina fisicità a dinamismo, ha la botta da fuori ed è un fattore sui calci piazzati. Tutte qualità che hanno convinto Spalletti a portarlo con sé nonostante Folorunsho - a 26 anni - abbia alle spalle un solo campionato di Serie A con l'Hellas Verona.

Chi sono i pilastri di questa Nazionale
Al di là dei moduli Spalletti sa comunque di poter contare su un gruppo di 6-7-8 giocatori che rappresentano la base attorno a cui far ruotare la sua squadra. E' il caso di Gianluigi Donnarumma, capitano 25enne che ha già superato il muro delle 60 presenze in azzurro. O di Bastoni-Dimarco-Barella, spina dorsale dell'Inter campione d'Italia. Jorginho e Di Lorenzo - passato e presente del Napoli - rappresentano due certezze chiamate però ad alzare il livello rispetto a quanto mostrato lunedì sera. C'è poi Federico Chiesa, quello che a novembre fu ribattezzato il nostro Sinner: a lui e a Lorenzo Pellegrini - il numero 10 della spedizione azzurra - il compito di fare la differenza alle spalle del centravanti. Di quel finalizzatore che, viste le condizioni in cui versa, in questo momento non può che essere Gianluca Scamacca.

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