TMW RADIO - Sartini, italiano a Vancouver: "Qui c'era Alphonso Davies. MLS un bel mondo"
Vanni Sartini, allenatore del Vancouver Whitecaps, ha così parlato in diretta a MLS Breaking News, trasmissione di TMW Radio a cura di Giulio Dini e Giuseppe Pezzano: "Un italiano in MLS si trova bene perché è un bellissimo mondo: per qualità delle strutture, per organizzazione. In 5 anni il livello e la passione della gente sono cresciuti tantissimo, essendo stato l'anno del COVID è stata una brutta botta però siamo in completo sviluppo".
Come li vive i paragoni con Klopp?
"No, lo fanno per come mi comporto in panchina e come festeggio coi tifosi... Il mio è un calcio della pressione alta, non sono un grande amante del possesso palla: più veloce si va nella metà campo avversaria meglio è. Dal punto di vista difensivo però la squadra è stata riconosciuta come tatticamente organizzata".
Si sente sul livello di Savarese?
"Per ora tra noi non c'è partita, magari riuscissi a fare come lui. Diamo a Giovanni, un amico, quel che gli spetta".
Chi è la favorita della finale?
"Portland e New York sono simili nel giocare: i primi sono più compatti, i secondi hanno un gioco migliore. Il problema di Portland è che probabilmente non avranno Blanco, ma do comunque un 1% in più a loro".
Come funziona il vostro serbatoio giovanile?
"Ci sono tre percorsi, uno di questi non prevede il college per passare dal settore giovanile. Altrimenti siamo di fronte a una cosa totalmente diversa dall'Europa: si vanno a scegliere giocatori di 22 anni, che fisicamente sono fatti ma non hanno alcuna esperienza. E devi trattarli quindi come tratteresti quelli di 18-19 anni. Qualcuno di buono però dai college si trova".
Si vedeva che Alphonso Davies fosse sopra la media?
"Lui viene dal terzo percorso: è stato visto da scout degli Whitecaps su a Edmonton che aveva 13 anni. Io purtroppo l'ho visto dal vivo solamente per due allenamenti... A 16 anni era già in prima squadra, oggi è semplicemente il miglior terzino sinistro del mondo".
Quali le caratteristiche del calciatore medio nordamericano?
"Molto preparati sul fisico e, soprattutto, sono ragazzi allenabili. Hanno voglia di apprendere e imparare tantissimo anche a 24-25-26 anni, si mettono a servizio della squadra sempre".