Rubiales si difende: "L'accordo per la Supercoppa salvò il calcio spagnolo dopo la pandemia"

Luis Rubiales, ex presidente della Federcalcio spagnola, ha testimoniato ieri per quattro ore davanti al Tribunale d'inchiesta n. 4 di Majadahonda per il suo coinvolgimento nel cosiddetto "affare Brody", legato alla Supercoppa spagnola organizzata in Arabia Saudita. Rubiales, riporta la stampa iberica, è apparso "sicuro e deciso" nel rispondere a tutte le domande che gli venivano poste in aula.

Avrebbe negato davanti al giudice le irregolarità del contratto della Supercoppa e ha sottolineato che si trattava di un accordo chiave per risollevare il calcio spagnolo dopo le perdite causate dalla pandemia: "Abbiamo salvato il sistema calcistico. Il calcio spagnolo poteva morire e siamo riusciti a incrementare il fatturato da 140 a 400 milioni di euro. Sono riuscito a far vincere alla Spagna l'assegnazione del Mondiale 2030. Il contatto con la società Kosmos non è stato stabilito dalla Federazione, ma da Gerard Piqué, che ha contattato anche la società araba Sela. Il contratto è poi stato approvato dal comitato etico e dal dipartimento di conformità della Federazione", avrebbe detto Rubiales nella sua testimonianza.

L'ex presidente, costretto a dimettersi dopo la bufera scatenata dal bacio non consensuale dato a Jennifer Hermoso, è indagato per i reati di riciclaggio di denaro, corruzione imprenditoriale, amministrazione scorretta e appartenenza ad un'organizzazione criminale