Mourinho: "Allenare in Scozia? Magari in futuro, ora ho un lavoro che richiede lealtà"

L'Europa League è l'occasione per ascoltare le conferenze stampa di José Mourinho. Il tecnico del Fenerbahce ha parlato alla vigilia del match di andata degli ottavi di finale contro i Rangers: "Prima di venire qui non sapevo molto del calcio turco. Quando sono arrivato, ho promesso di combattere per i tifosi, ma non mi aspettavo una lotta del genere. Ho capito che dovevo fare qualcosa in più. Il mio futuro non è importante, ciò che conta è il Fenerbahçe. Ho un contratto di un anno, ma il mio unico pensiero è che la squadra faccia bene.
Siamo imbattuti da 18 partite ed è solo grazie all'umiltà e allo spirito che dimostriamo ogni settimana. Abbiamo avuto difficoltà in campo perché abbiamo affrontato avversari forti. Il fatto che non abbiamo perso nelle ultime diciotto partite è merito di questa unità. Fuori dal campo non abbiamo incontrato difficoltà né abbiamo mai attraversato periodi difficili".
Allenare in Scozia in futuro: "Sono andato in Scozia per i corsi da allenatore, sono stati molto speciali. Ho incontrato persone molto speciali e ho imparato cose molto speciali. Quando i giovani allenatori mi chiedono dove dovrebbero muovere i primi passi, suggerisco la Scozia. In questo momento non posso dire che allenerò in Scozia perché ho un lavoro che mi motiva e che richiede lealtà. Ma perché no in futuro? La gente può dire che il campionato scozzese è una lotta tra due squadre, invece c'è passione e la passione nel calcio è qualcosa che per me è tutto. Giocare in stadi vuoti o in competizioni dove non c'è quel fuoco della passione, per me, non ha alcun senso".
