Carvajal ammette: "Ti passa per la testa, ma da terzino è difficile vincere un Pallone d'Oro"
Nell'intervista concessa a Esquire, Dani Carvajal ha spaziato su diversi fronti, raccontando anche il grave infortunio subito questa stagione e che lo terrà fuori dal Real Madrid fino al termine della stagione. Tanti i messaggi di sostegno e supporto per il momento complicato e lo shock nello scoprire del crociato rotto e del percorso di riabilitazione che avrebbe dovuto affrontare.
Una sorpresa: "In realtà mi sono sentito molto voluto bene, tantissima gente mi ha scritto, chiamato, mi ha mostrato il suo sostegno e affetto... e colgo l'occasione per ringraziarli. Però sì, è vero che c'è stato un messaggio che mi ha sorpreso piacevolmente: quello del Cholo Simeone. Una persona che ama il calcio e che ammiro moltissimo, al di là della rivalità, ovviamente. Credo che condividiamo la visione di vivere questo sport con molta emozione e ricordo quel messaggio come un momento speciale. Da qui gli mando anche un grande abbraccio".
Sul caos e le polemiche generate dall'assegnazione del Pallone d'Oro a Rodri e non a Vinicius: "Preferisco evitare la domanda. Capisco che me lo chieda, ma preferisco evitare di rispondere perché credo che qualunque cosa dica possa essere fraintesa. Posso solo dire che, se non mi sbaglio, credo di essere il terzino destro che è arrivato più in alto in una cerimonia del Pallone d'Oro e, al di là di meritare o meno di vincerlo, sono molto orgoglioso e anche la mia famiglia lo è. Ricevere una cosa del genere a 32 anni è qualcosa che mi rende felice".
Se in quel momento ha pensato di poterlo vincere lui: "Vedi... sì, ti passa per la testa. Pensi: 'Ho vinto tutto, sono stato importante'. Ma è complicato... capisci che dalla posizione di terzino destro è molto più difficile vincere un Pallone d'Oro".